Un anno fa ci fu il caso di viale Corsica e Ponte di Mezzo, poi è arrivato l’Astor. Oggi sono i roghi in via del Termine e nell’ex mobilificio Antilotex in zona Castello a riaccendere i riflettori sul tema delle occupazioni e degli effetti che queste possono generare.
In via del Termine, due giorni fa, le fiamme hanno interessato circa 100 metri quadrati di rifiuti sparsi all’interno dell’edificio. Il rogo ha richiesto l’intervento di due squadre di vigili del fuoco, impegnati con due autobotti e automezzi in supporto. Secondo le segnalazioni dei residenti all’interno vivono circa 100 persone, come testimoniato da ciò che è stato ritrovato all’interno della ex fabbrica, da tempo diventata con le occupazioni un rifugio e covo per disperati.
E mentre l’opposizione di centrodestra insorge, nella giornata di ieri un altro rogo ha interessato l’ex edificio industriale dismesso nell’area di Castello. Le fiamme hanno interessato di nuovo lo stesso magazzino diventato un pericoloso ricettacolo dei più diversi materiali, tra cui l’amianto. Una cadenza ravvicinata, troppo, che porta a interrogarsi sull’origine del rogo che, a questo punto, non pare possa essere casuale, ma soltanto i rilievi che sono tuttora in corso potranno dare precisi riscontri.
Il tema delle occupazioni abusive è al centro del dibattito fiorentino da mesi. Lega e Fratelli d’Italia hanno criticato più volte le politiche di Palazzo Vecchio in appoggio al movimento di Lotta per la Casa, puntando il dito soprattutto su quanto accaduto all’interno dell’ex hotel Astor, dove oltre un mese fa è sparita la piccola Kata.
Dal Comune fanno sapere di non avere un quadro preciso delle occupazioni attualmente attive a Firenze e che questo dato è in mano alla prefettura. Nardella, che il 17 giugno scorso parlava di 62 sgomberi durante la sua amministrazione, ha ribadito anche di recente che non è il sindaco che decide su ordine pubblico, sicurezza pubblica e sgomberi, ma che questo spetta alle autorità preposte, nello specifico alla Procura.
E proprio ieri è intervenuto sul tema delle occupazioni abusive anche il senatore e leader di Italia Viva Matteo Renzi, puntando il dito proprio contro la procura che anziché occuparsi della vicenda Berlusconi e dei presunti rapporti tra la mafia e l’ascesa di Forza Italia avrebbe dovuto sgomberare prima l’hotel da cui è sparita la piccola Kata, rimarcando come la scomparsa della bambina sia sulla coscienza dei giudici fiorentini.
Intanto nei giorni scorsi si è provveduto allo sgombero di Villa Pepi, in viale Pieraccini. Grazie alla mediazione tra direzione dei Servizi sociali, forze dell’ordine e fuoriusciti si è giunti all’accoglienza temporanea di trentasei persone, tra cui persone con problemi sanitari e minori.
Il servizio di Tommaso Carmignani (AUDIO)