Il 17 luglio scorso, il megayacht Opera, lungo 146 metri, dello sceicco Abdullah bin Zayed Al Nahyan di Abu Dhabi, ha transitato presso l’isola di Giannutri, in pieno Parco nazionale dell’arcipelago toscano. “Dov’era la vigilanza?” chiede Legambiente.
Il 17 luglio il megayacht Opera, lungo 146 metri, dello sceicco Abdullah bin Zayed Al Nahyan di Abu Dhabi e ministro degli esteri degli Emirati Arabi Uniti, ha potuto fare liberamente il giro dell’isola di Giannutri (Grosseto), in pieno Parco nazionale dell’arcipelago toscano, concedendosi anche una bucolica sosta nell’area dei Grottoni, zona sottoposta a tutela integrale.
La lussuosissima isola galleggiante ha poi sostato in uno dei due corridoi di accesso non protetti, e dalla pancia del megayacht sono fuoriusciti motoscafi e moto d’acqua che hanno scorrazzato senza problemi nel mare protetto dell’isola, zona, ricorda Legambiente, “preclusa ai comuni mortali”.
Legambiente sottolinea, in una nota, che “quello che emerge purtroppo dalle foto e dai filmati, scattate e girati dai presenti, è che a Giannutri non esiste alcuna forma di controllo e vigilanza stabile e questo, evidentemente, gli emiratini lo sapevano”.
Ci chiediamo, continua la nota, “cosa ne pensino Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente, Antonio Tajani, ministro degli Esteri, e Nello Musumeci, ministro delle Politiche del mare, di quanto accaduto a Giannutri e se intendono protestare ufficialmente contro questa violazione della nostra sovranità ambientale e marittima.
Gli unici arabi da tenere a distanza sono solo quelli poveri, mentre ai super-ricchi in megayacht tutto è permesso e vengono accolti con gridolini e articoli di giubilo?”, conclude la nota.