All’aeroporto di Firenze ci sono troppi voli notturni: oltre a determinare un aumento della percentuale dei ritardi, “rappresentano un grave disagio per la popolazione risiedente”
L’assessore comunale all’ambiente, Andrea Giorgio, ha richiesto un incontro urgente alla Toscana Aeroporti, in presenza del ministero dei Trasporti, ministero dell’Ambiente e sicurezza energetica, e della Regione Toscana, Arpat, Enac, Enav, a proposito del numero eccessivo di voli notturni all’aeroporto di Firenze.
Secondo quanto ha annunciato dallo stesso Giorgio, rispondendo ad alcune domande di attualità in Consiglio comunale, “la tutela del benessere dei cittadini in termini di salute e diritto al riposo rappresenta un valore imprescindibile per le istituzioni pubbliche, ed in questo spirito affronteremo il confronto con i vari attori coinvolti: non è tollerabile esporre a disagi così gravi i cittadini”.
E continua: “Chiederemo il rispetto puntuale delle prescrizioni vigenti per garantire il ripristino di una situazione di vivibilità dignitosa”.
L’aeroporto di Firenze, spiega il Comune, rientra tra gli aeroporti in cui sussiste una limitazione operativa dalle 23 alle 6, ad eccezione di due voli consentiti dopo le 23 ed entro le 24, e di un ulteriore volo solo su autorizzazione del direttore aeroportuale Enac; tuttavia dai verbali della Commissione aeroportuale viene segnalato un incremento degli atterraggi dopo le 23. Confrontando il 2019 al 2023, a maggio si passa da 61 voli notturni a 125, mentre i voli in ritardo passano rispettivamente da 14 a 61.
“Prendiamo atto delle comunicazioni dell’assessore Giorgio – replica in una nota l’associazione Vas (Vita, Ambiente e Salute) -, evidenziando oltre al riconoscimento degli sforamenti orari anche della riconferma delle deroghe ottenute da questa infrastruttura e oggetto già di un esposto alla Procura della Repubblica, firmato anche da questa Associazione”. Secondo Vas, peraltro, “diversamente da quanto dichiarato dall’assessore che tali deroghe orarie hanno origine da un documento del 4 settembre 2013 firmato non dal direttore aeroportuale, come sostiene l’assessore, ma direttamente dalla direzione operativa Enac di Roma, ente tecnico, che sicuramente può emanare deroghe tecniche, ma non deroghe ambientali non avendo tale Ente i requisiti giuridici e per le quali a nostro modesto avviso, sussisterebbe un eccesso di potere”.