Ven 22 Nov 2024
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ToscanaCronacaLucca: rapinarono orologio di Charles Leclerc, condanne fino a 20 anni

Lucca: rapinarono orologio di Charles Leclerc, condanne fino a 20 anni

Il Tribunale di Lucca  ha condannato tre dei quattro arrestati nei mesi scorsi dai carabinieri per rapine di orologi di lusso in Versilia. Tra le vittime ci fu anche il pilota Leclerc, rapinato di un  cronografo di lusso personalizzato, stimato 2 milioni di euro,  nell’aprile 2022 in zona Darsena di Viareggio.

Il tribunale di Lucca ha condannato  tre dei quattro arrestati nei mesi scorsi dai carabinieri per rapine di orologi di lusso in Versilia. Tra le vittime ci fu anche il pilota Leclerc, assalito nell’aprile 2022 in zona Darsena di Viareggio. Gli rapinarono un “Richard Mille” cronografo di lusso personalizzato, stimato 2 milioni di euro. Il giudice ha condannato a 10 anni e 8 mesi di reclusione Luciano Allinoro di 40 anni e Francesco Pinto di 20 anni; a 6 anni e 5 mesi Annamaria Nocerino, 30enne.

Sempre il tribunale di Lucca farà un processo a parte per Davide Stefanoni, 30 anni, che ha scelto il rito ordinario.

Due di loro erano accusati anche della rapina avvenuta nell’agosto 2021, a Forte dei Marmi (Luca)  ai danni di una turista francese, aggredita e minacciata con una pistola da cui erano stati esplosi due colpi a salve: la donna fu privata di un orologio da 80mila euro.

I carabinieri hanno ricostruito i movimenti della banda grazie alle telecamere

Era emerso che i rapinatori si erano mossi su due mezzi separati, un’auto e uno scooter. Sull’auto, suv di grossa cilindrata noleggiato a Napoli, viaggiavano Allinoro e Nocerino, che la sera del 18 aprile 2022 avevano pedinato Leclerc da Forte dei Marmi a Viareggio. I rapinatori hanno finto di essere tifosi della Ferrari e con la scusa di un selfie avevano sfilato il Richard Mille dal polso del campione, per poi dileguarsi. Mentre i due in sella allo scooter fuggivano con l’orologio, gli altri due in auto si erano messi in mezzo per evitare che Leclerc li inseguisse.

A luglio di quell’anno, poi, l’esemplare da 2 milioni di euro venne ritrovato in Spagna. La procura aveva chiesto e ottenuto per i quattro il provvedimento cautelare della custodia in carcere. Nelle perquisizioni domiciliari erano stati sequestrati, a casa di uno degli indagati, due orologi di pregio di provenienza ingiustificata, oltre a 23mila euro in contanti.

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