Dopo un intervento durato 400 giorni e un investimento di oltre 1 milione e 130 mila euro, il complesso monumentale di Orsanmichele riapre al pubblico con i suoi 1800 metri quadri di superficie, in una veste completamente rinnovata. “Un lavoro magnifico” ha detto il Sindaco di Firenze Dario Nardella, riferendosi a quello portato avanti da Paola D’Agostino, che lascia proprio oggi la direzione dei Musei del Bargello.
Restauro, messa in sicurezza, riallestimento del museo e miglioria degli accessi: dopo oltre un anno di intensi lavori il complesso di Orsanmichele riapre le sue porte al pubblico venerdì 19 gennaio in una veste completamente rinnovata. “Un intervento di restauro e riallestimento davvero sorprendente – ha detto il sindaco Dario Nardella – un lavoro prezioso che suggella anni straordinari vissuti dalla direttrice Paola d’Agostino”. Proprio d’Agostino – qui all’ultimo giorno del suo mandato alla guida dei Musei del Bargello, che saranno diretti ad interim da Massimo Osanna (MIC) fino al termine delle procedure di concorso – parla del complesso monumentale come di un traguardo ambiziosissimo e un privilegio da restituire con un’attenzione particolare al legame con la città. Accanto all’entrata di Via Calzaiuoli sarà infatti aperta al pubblico anche quella su Via dell’Arte della Lana consentendo ai passanti di intravederne già da fuori la magnificenza con il tabernacolo di Andrea di Cione detto l’Orcagna. “È il monumento – prosegue D’Agostino – che meglio incarna l’identità fiorentina dal punto di vista religioso, del commercio e anche della lingua italiana visto il rapporto simbiotico con la Società Dantesca”.
Tante le manutenzioni conservative portate avanti insieme all’urgenza di restituire alle sculture la loro monumentalità, ritrovata grazie a dei tabernacoli moderni progettati dagli architetti Tommaso Barni e Fabrizio Natalini che incorniciano senza invadere questi giganti del rinascimento. “Firenze non si rende conto a volte – conclude – che i suoi monumenti più grandi non sono le icone mordi e fuggi. Abbiamo voluto coltivare visitatori e non turisti frettolosi”. “Una chiesa particolare, molto civica, che nella sua lunga vita ha ospitato funzioni miste, chiesa, granaio, archivio, museo – commenta la Soprintendente Antonella Ranaldi. “Nel nuovo allestimento degli studi Map Architetti e Natalini Architetti, le statue sono state rialzate, perché erano state concepite per essere viste dal basso. Si è ricercata la frontalità originaria ponendo dietro ognuna di esse fondali bianchi, creando un percorso che apre a scorci diagonali. Ringrazio per questo e per molto altro Paola D’Agostino, collega preziosa che vorrei tanto trattenere qui”. A proposito di opere, Nardella commenta poi a margine l’avvicendamento al timone degli Uffizi con l’arrivo, oggi, di Simone Verde: “L’ho già sentito, spero di incontrarlo presto, ha lavorato bene, sia in Italia che all’estero, in Francia. Secondo me viene a Firenze con tutte le carte in regola e sono sicuro che farà bene. Ho già lanciato l’idea di fare delle cose insieme, molto belle, e speriamo che almeno una di quelle due gru che sono lì da molti anni, dal 2006, venga tolta il prima possibile”. “Se da sindaco di Firenze – ha aggiunto Nardella – avessi tenuto aperto un cantiere con due gru per quasi 20 anni, altro che striscioni di protesta da parte dei cittadini”.