Anpi Grosseto, Joly venga ad una nostra iniziativa in Maremma. Replica a Casapound. ‘Parole La Russa quasi reinterpreazione Dat’.
“Aspettiamo con piacere il collega de ‘La Stampa’ Andrea Joly qui in Maremma per una iniziativa promossa dal comitato provinciale Norma Parenti dell’Anpi”. Così il giornalista e presidente dell’Anpi di Grosseto Luciano Calì, che replica ad una nota inviata ieri dall’associazione La Deceris/CasaPound, nella quale invitava a sua volta Joly, Salis e la stessa Anpi a partecipare alla festa raduno di settembre.
“Noi giornalisti siamo esemplari curiosi per natura e non solo per propensione professionale – sottolinea in una nota – una propensione che spesso ci fa incrociare l’umanità più varia, compresi gli auto-dichiarati ‘fascisti del terzo millennio'”.
Per Calì “a questo punto viene da pensare che l’ammonimento pronunciato recentemente dal presidente del Senato della Repubblica a qualificarsi preventivamente come giornalisti, a certe feste od in certi luoghi, possa effettivamente essere una buona garanzia circa l’incolumità fisica dei cronisti impegnati a documentare fatti e circostanze riconducibili a CasaPound. Quasi una reinterpreazione delle Dat, le disposizioni anticipate di trattamento, da applicare in questo caso ai giornalisti che scelgono di operare professionalmente in zone ad alto rischio”.
“La festa di CasaPound a Grosseto è un insulto ai valori democratici dell’intera comunità toscana. Ed è palesemente in contrasto con i valori espressi dallo Statuto della Regione. Ci uniamo alle voci che si sono levate contro lo svolgimento del raduno dell’associazione neofascista a Grosseto, sia da parte delle forze politiche locali che dei parlamentari Dem. Lo faremo anche presentando un atto in Consiglio regionale, dove chiederemo al presidente di farsi interprete di queste posizioni, attivandosi per sollecitare quello che da più parti viene chiesto, ovvero che sia riconosciuta la chiara matrice fascista di CasaPound, e quindi l’associazione sia sciolta, come prevede la nostra Costituzione”. Così Vincenzo Ceccarelli, capogruppo del Pd in Consiglio regionale. “Inoltre, chiederemo di valutare un intervento nei confronti della prefettura di Grosseto – aggiunge in una nota -, che solleciti provvedimenti di divieto per lo svolgimento di una festa che potrebbe turbare gravemente l’ordine pubblico”. Per Ceccarelli “in questo quadro è grave che il sindaco di Grosseto si nasconda dietro la ‘libertà di pensiero’, fingendo di non aver compreso che in Italia chi opera per riaffermare i disvalori del fascismo commette un reato. E credo, come dimostrato anche recentissimamente con l’aggressione violenta ad un giornalista de La Stampa proprio da parte di esponenti di CasaPound, che non possano più esserci dubbi sulla natura di questa associazione”.