La delibera è passata con i voti di Pd, Lista Funaro e Avs. Contrari i consiglieri di centrodestra, si è astenuto Dmitrij Palagi di Spc e hanno optato per il non voto sia Cecilia Del Re (Firenze Democratica) che Lorenzo Masi (M5s). Funaro: “dobbiamo avere la libertà di portare quei provvedimenti che tutelano la nostra città e i nostri cittadini”.
Il Consiglio comunale di Firenze ha approvato la delibera che impone il blocco degli affitti turistici brevi nell’area Unesco.
“Questo è stato il primo atto che ho voluto portare in giunta per dare un segnale a un fenomeno che sta diventando realmente emergenziale nella nostra città – ha dichiarato la sindaca Sara Funaro -. Ho sentito tante parole, dove più volte si è parlato della libertà. Vorrei partire dal concetto di libertà: dobbiamo avere la libertà di portare quei provvedimenti che tutelano la nostra città e i nostri cittadini. Questa delibera è l’inizio di un percorso che andrà ad aggiungersi a tante altre azioni per fare in modo che la bellezza della nostra città possa essere vissuta sì da un turismo sostenibile ma soprattutto dai nostri cittadini”.
Funaro ha replicato anche a Eike Schmidt del centrodestra che nella dichiarazione di voto ha fatto riferimento al concetto di libertà, affermando che “la delibera approvata non limita la libertà”. E ai consiglieri di Iv e centrodestra che hanno parlato di una sorta di “crociata contro la libertà privata” Funaro ha risposto che “non c’è nessuna crociata. Noi mettiamo in campo quelli che sono gli strumenti che abbiamo a disposizione per dare delle risposte, per fare in modo che ci sia un mercato dell’affitto che sia sostenibile”.
La delibera sarà inserita come variante nel Piano operativo. Durante la discussione ci sono state polemiche nel momento in cui la capogruppo di Firenze Democratica Cecilia Del Re ha sostenuto che “il testo” della variante legata al blocco degli affitti turistici brevi nell’area Unesco “è divenuto illegittimo” a causa del nuovo decreto legge ‘Salva Casa’. Il consigliere della lista Schmidt Paolo Bambagioni ha fatto riferimento all’articolo 70 del regolamento del Consiglio comunale, chiedendo una sospensiva della delibera, poi respinta dall’aula. “L’attuale proposta di delibera che stiamo per votare ha al suo interno una serie di elementi che fanno riferimento a leggi dello Stato che non ci sono più”, ha spiegato Bambagioni che ha chiesto un parere tecnico al segretario generale dell’assemblea cittadina Pasquale Monea secondo cui “il decreto ‘l’interpretazione della terminologia usata dal legislatore nazionale certamente ben può intendere anche le condizioni che in questo momento introduciamo nel Poc”.
“Non abbiamo presentato emendamenti questa volta perché il testo della delibera che ci è stato sottoposto è divenuto nel frattempo illegittimo, cioè privo di fondamenti normativi oggi vigenti, e così siamo di fronte ad un nuovo pasticcio. gli articoli di legge su cui la relazione urbanistica afferma, infatti, di fondare l’inserimento delle 2 nuove norme nel piano operativo non esistono più perché, nel frattempo, il decreto legge ‘Salva Casa’ ha profondamente modificato l’articolo 23-ter del Testo unico dell’edilizia”. È quanto aveva dichiarato la capogruppo di Firenze Democratica in Consiglio comunale Cecilia Del Re