‘C’è una grande adesione, al di sopra delle aspettative, al momento di sensibilizzazione voluto e organizzato oggi da Fiba Confesercenti e Sib Confcommercio. I bacini balneari più importanti d’Italia, come la Romagna e la Toscana, vedono una partecipazione quasi totale, e oltre l’80% degli operatori balneari ha tenuto chiuso il servizio ombreggio sul territorio nazionale”. Così Maurizio Rustignoli, presidente di Fiba Confesercenti in una nota.
”Un’adesione che ci da’ forza e coraggio nel proseguire questa battaglia giusta e doverosa per chiedere al Governo subito una legge definitiva che possa finalmente ridare certezze al comparto balneare italiano. Non chiediamo privilegi, non vogliamo eludere i principi europei, ma non siamo disponibili a far espropriare le nostre imprese” precisa aggiunge il presidente di Fiba Confesercenti . Che aggiunge “registriamo, inoltre, con soddisfazione come i nostri clienti stiano sostenendo il nostro gesto simbolico di chiusura degli ombrelloni e condividano il nostro impegno invitandoci a proseguire con le nostre richieste. Ci scusiamo, comunque, con i fruitori dei nostri stabilimenti balneari per eventuali disagi, ma crediamo che questo momento di attenzione sia fondamentale per garantire il futuro delle nostre imprese e dell’offerta turistica balneare italiana”.
Lo sciopero dei balneari però ha visto in Versilia aderire solo uno stabilimento balneare su quattro, stima su cui pesa la serrata totale dei bagni di Lido di Camaiore, i cui gestori hanno deciso di aprire gli ombrelloni alle 9,30 a differenza degli altri colleghi di Forte dei Marmi, Marina di Pietrasanta, Viareggio che non hanno aderito alla protesta. A Viareggio, a sorpresa rispetto agli annunci della vigilia, circa 20 bagni si sono uniti allo sciopero.
I clienti più mattinieri comunque potevano aprirsi l’ombrellone da sé e l’assistenza dei bagnini era garantita. Anche i balneari che hanno protestato in Verislia hanno ammesso che è un modo per fare pressione al Governo e cercare di trovare una linea guida comune per tutti, visto che la scadenza del 31 dicembre 2024 si sta avvicinando. C’è apprensione fra i gestori per la scadenza delle concessioni demaniali e anche questa mobilitazione ha inteso porre ancora una volta l’attenzione sulla questione.