Giro di poltrone per lo IED, l’Istituto Europeo di Design: Danilo Venturi, alla guida della sede di Firenze dall’aprile del 2022, diventa direttore IED a Milano e passa il testimone a Benedetta Lenzi. Le nuove nomine arrivano nel segno di una continuità nel piano di evoluzione del Gruppo che punta a valorizzare e a creare sinergie con enti e imprese del territorio.
Dopo due anni al timone dello IED Firenze, Danilo Venturi lascia per la sede di Milano – dove nel lontano ’66 iniziava la missione formativa dell’Istituto in collaborazione con i grandi maestri fondatori del design italiano e con i brand iconici che hanno fatto la storia del made in Italy – e passa il testimone a Benedetta Lenzi, una lunga esperienza nel segno del design, materia che verrà implementata e diverrà traino per le nuove generazioni.
“Il design è un ecosistema complesso e interconnesso che coinvolge diverse componenti”, spiega Lenzi, professionista nell’ambito dell’ideazione, definizione e produzione di format culturali, nonché curatrice e advisor di design da collezione, organizzatrice di fiere, festival, mostre ed eventi dedicati al design contemporaneo. “Si tratta quindi una rete dinamiche e collaborativa che influenza la società la cultura e l’economia. Su questo ecosistema si potranno costruire e sviluppare nuove opportunità, che potranno arricchire l’esperienza formativa dei nostri studenti, valorizzare le identità territoriali, contribuendo allo sviluppo sostenibile e culturale della società”. “Sono onorata – prosegue la neo direttrice – di essere stata chiamata a far parte della squadra IED e di poter dare il mio contributo a un Gruppo che si conferma una delle realtà più innovative nello scenario internazionale del design”.
Allargare la sede e gli scenari è dunque nel mirino della nuova direzione, sempre più in verso di internazionalizzazione grazie a un target studenti in gran parte proveniente dall’estero (circa il 40%). Nel capoluogo lombardo, invece, la sfida è ora nelle mani di Venturi, che guarda a Milano anche per uno sviluppo dell’area con la riqualificazione dell’ex Macello su cui sorgerà il futuro campus internazionale IED.
“Nel modello educativo dell’Istituto, l’arte ispira il design, contribuisce al senso progettuale, la moda crea consapevolezza sull’identità e la comunicazione ha un impatto sulla società. Ogni settore beneficia dell’altro”. Così l’ex direttore che conclude: “Proseguirò il percorso iniziato a Firenze e al contempo vorrò conservare un modello formativo interdisciplinare, portare avanti la vocazione internazionale che è propria dello IED”.