“Molte e recenti le segnalazioni, video e foto che documentano che il problema di spaccio e consumo, specialmente del crack, qui non è migliorato.” Il comitato di zona Palazzuolo Palomar denuncia l’utilizzo da parte dei tossicodipendenti dei locali di un deposito bagagli in Via Maso Finiguerra, che ricorda un caso analogo, risolto poi dopo diversi mesi, l’anno scorso. “Ci vogliono indagini e una rivitalizzazione della zona, perché gli spazi chiusi sono campo libero per queste situazioni”
A Firenze, dietro la stazione di Santa Maria Novella, in via Maso Finiguerra, “c’è un deposito
bagagli che sta diventando un nuovo posto dove andare a drogarsi”. A denunciare il caso è il comitato di zona Palomar Palazzuolo. i residenti che nella zona da tempo si battono
contro il degrado dell’area, in una strada passata alle cronache questa estate per la violenta rapina a un anziano e il pestaggio di un barista nel giro di poche settimane. All’interno dei locali, che sarebbero sempre aperti diventando facile ricovero per sbandati, il comitato lamenta resti di consumo di droga con mozziconi di sigarette e bottigliette di plastica usate per fumare crack.
“La cosa – spiegano – è già stata segnalata invano ai carabinieri quando
sono comparsi un paio di settimane fa”. Un “ritorno al passato” per i residenti che ricordano un caso analogo a poche decine di metri, in via Palazzuolo, con un deposito bagagli accessibile da chiunque e da loro definito “la stanza del buco”. Una vicenda che si era trascinata per mesi fino al nuovo Regolamento Unesco approvato dal consiglio comunale ad aprile dello scorso anno che sancì l’obbligo per i depositi bagagli di dotarsi di sistemi per regolare l’ingresso attraverso carta d’identità elettronica o badge. Regolamento in vigore fino ad aprile 2026. Ne abbiamo parlato con la portavoce del comitato Marta Baiardi