“I maestri del giornalismo” – prosegue nell’ambito dei Martedì del Vieusseux. Organizzata dal Gabinetto Scientifico Letterario di Firenze nella Sala Ferri, in Palazzo Strozzi, è dedicata al giornalismo di ieri e di oggi, in un momento storico di grande trasformazione del panorama informativo. Tutti gli incontri si svolgono alle ore 17.30 a ingresso libero.
Giovedì 14 novembre Anna Gorini, autrice del libro Una straordinaria antipatica. Oriana Fallaci giornalista e scrittrice (Carocci), sarà in dialogo con Riccardo Nencini e Olga Mugnaini, de La Nazione. Giornalista e scrittrice, prima donna italiana ad andare al fronte come inviata speciale, Oriana Fallaci ha scritto le vicende che hanno segnato il secondo Novecento e ce ne ha fatto conoscere i protagonisti, ha colto lo spirito del tempo e lo ha consegnato a una narrazione importante, attraverso un originale linguaggio giornalistico e letterario.
Nuova data in programma, martedì 19 novembre (l’incontro del 5 novembre era stato annullato a causa dello sciopero nazionale dei treni) Massimo Giannini, editorialista a La Repubblica, in dialogo con Gianluca Monastra, ci offrirà un inedito e personale racconto di una delle grandi firme del giornalismo italiano: Eugenio Scalfari. Fondatore nel 1955 con Arrigo Benedetti della rivista L’Espresso, è considerato tra i maggiori editorialisti italiani del XX secolo. Oltre che scrittore e politico, ha dato vita nel 1976 al quotidiano La Repubblica, di cui è stato direttore.
Martedì 26 novembre Beppe Severgnini, editorialista del Corriere della Sera, saggista e conduttore di numerosi programmi, ci racconta Indro Montanelli, di cui è stato allievo, in dialogo con Paolo Di Stefano. Il grande giornalista toscano ha attraversato tutto il Novecento e lo ha raccontato a lungo con la sua verve e il suo piglio controcorrente. Con i suoi reportage, le sue interviste e i suoi libri di divulgazione storica si guadagnò la fama di giornalista più amato e più contestato d’Italia. Era tra i pochi conosciuti anche oltre confine. Quando la sua carriera sembrava giunta al termine, fondò e diresse due giornali, senza mai rinunciare alla sua indipendenza e al ruolo di bastian contrario.
La rassegna si conclude martedì 3 dicembre con un ritratto di Gianni Brera consegnato al racconto di Giuseppe Smorto, a lungo capo della redazione sportiva di Repubblica, in dialogo con Gianluca Monastra. Il re dei giornalisti sportivi era un artista della parola: ha reinventato il linguaggio del calcio e molti dei suoi neologismi (come contropiede, goleador, melina) non sono ancora passati di moda. Celebri i suoi soprannomi ai campioni del pallone, da “Rombo di tuono” a “Bonimba”. Romanziere e primissima firma del Guerin Sportivo (con la sua mitica rubrica “Arcimatto”), ma anche di Gazzetta dello Sport, Giorno e Repubblica, nelle sue cronache sportive riusciva a parlare al cuore degli appassionati e dei tifosi.