Aprendo il vertice la ministra del turismo Daniela Santanché ha anche specificato che venerdì sarà firmato “un accordo strategico”. “Ogni euro investito in IA, nell’ambito turistico dei Paesi G7, genera un ritorno potenziale di 3 euro”
“Siamo orgogliosi di essere italiani perché io credo che in questo campo abbiamo la nazione migliore nel mondo e un modello che ha sicuramente funzionato. Per una volta sarebbe bene che ci copiassero gli altri”. Nel punto stampa in apertura del primo G7 del Turismo a Firenze la ministra Daniela Santanchè risponde così a chi le chiede se nel campo del turismo ci siano Paesi a cui l’Italia possa ispirarsi o da cui possa mutuare buone pratiche.
“Stiamo lavorando a un documento che firmeremo venerdì e devo dire che abbiamo trovato un accordo di visione sulle azioni principali da fare con i Paesi del G7 sul turismo” ha poi aggiunto Santanchè rispondendo a chi le chiede se c’è una guerra sottotraccia con altri Paesi europei come Francia a Spagna per intercettare turisti dall’America e da Paesi in via di sviluppo.
“Questo – spiega Santanchè – è molto importante, perché prima di adesso non c’è mai stata una visione strategica e comune e l’individuazione dei problemi che non ha solo l’Italia ma anche altre nazioni. Quindi credo che quando firmeremo questo documento di impegno, ci sarà una prospettiva nuova, diversa e assolutamente proficua per un turismo europeo ma anche a livello più globale”.
“La sostenibilità ha tre gambe: ambientale, sociale ed economica. Altrimenti si impatta su una visione ideologica e non di sistema. Dobbiamo tenere insieme queste tre gambe. Ma la sostenibilità non deve andare a discapito del lavoro”. Ha sottolineato ancora Santanché. Che sul tema dell’intelligenza artificiale applicata al settore ha sottolineato citando i dati di uno studio della Fondazione Tor Vergata: ”sappiamo che ogni euro investito in IA, nell’ambito turistico dei Paesi G7, genera un ritorno potenziale di 3 euro. Nel mondo si sono già investiti 130 miliardi di euro a livello globale, in Italia siamo a un impatto stimato di oltre 6 miliardi di dollari da cui scaturirebbero circa 2 miliardi in effetti annuali di incremento di produttività e può fare crescere l’impatto della spesa turistica fino al 10% entro il 2030, nonché una riduzione dei costi operativi nelle imprese turistiche fino al 20%. Quindi possiamo constatare con mano l’impatto del progresso tecnologico nel comparto, ma è anche vero, appunto, che occorre regolamentare”.