La Beko Europe, società di produzione di congelatori a pozzetto ha annunciato un piano di esuberi. A Siena andranno a casa in 299 mentre nel resto d’Italia al 1953, su 4440 occupati. Per i sindacati una vera “mattanza sociale”.
“Un piano socialmente brutale”. Reagiscono compatti i sindacati contro la decisione di chiudere lo stabilimento senese mandando a casa 299 persone. La produzione dei congelatori a pozzetto si fermerà entro il 2025. Solo quest’anno la società turca Arçelik che ha acquisito la Beko, ha chiuso due stabilimenti in Polonia ed uno in Gran Bretagna, spostando il lavoro in Romania, Egitto ed ovviamente Turchia. Dal Governo alla Regione tutti invocano l’uso della Golden Power, strumento di protezione strategica che consente ai governi di tutelare la sicurezza nazionale e gli interessi vitali del Paese, impedendo che operazioni societarie possano compromettere la gestione di settori considerati di rilevanza cruciale per l’economia e la sicurezza. Ma i sindacati non ci stanno e ricordano che il Governo aveva già – senza conseguenze – fatto lo stesso annuncio quando la Beko passò di mano. Appuntamento al ministero il 10 dicembre per capire cosa potrà realisticamente accadere. Mentre i lavoratori sono in presidio davanti alla fabbrica e paventano la possibilità di occuparla. Nel frattempo a Campi Bisenzio la Montblanc licenzia i lavoratori in appalto. Per Sudd Cobas, un procedura selettiva per liberarsi solo degli operai iscritti al sindacato. Come nell’800, come prima che la responsabilità sociale delle imprese fosse inserita nella nostra Costituzione.