Lo spiega la direzione cultura del Comune di Firenze a proposito della struttura dell’Arco dei Lorena in piazza della Libertà su cui l’amministrazione ha deciso di fare un intervento supplementare di restauro.
Nessun rischio per l’arco dei Lorena di piazza della Libertà dai lavori di sottoattraversamento dell’Alta Velocità. lo assicura palazzo Vecchio. “Dal sistema di monitoraggio sulla struttura dell‘Arco dei Lorena in piazza Libertà, disposti dal Comune di Firenze e dall’osservatorio ambientale in occasione dello scavo del tunnel per il sottoattraversamento dell’Alta Velocità, non è emerso alcun rischio ed effetti concreti sulla stabilità della struttura architettonica dovuto al primo passaggio sotterraneo della fresa”.
Questo quanto spiega la direzione cultura del Comune di Firenze a proposito della struttura dell’Arco dei Lorena in piazza della Libertà su cui l’amministrazione ha deciso di fare un intervento supplementare di restauro.
“Lo sviluppo della conoscenza scientifica – viene spiegato da Palazzo Vecchio – e l’acquisizione straordinaria di dati e nuovi elementi nel corso delle indagini disposte in via preventiva e precauzionale ed effettuate dal Laboratorio Lam dell’Università degli Studi di Firenze che ha monitorato la struttura, ha consentito di disporre la progettazione e la realizzazione di un intervento restaurativo supplementare riguardante le parti ornamentali dell’Arco da parte del Comune del valore di 62.000 euro”.
la risposta dopo che Sinistra progetto comune aveva presentato una interrogazione in merito ad alcuni elementi “in via di distacco”, come riportato stamani da La Repubblica, all’Arco dei Lorena a Firenze “.
L’interrogazione, come sottolineato dal consigliere Dmitij Palagi aveva lo scopo di “capire se c’è intenzione di approfondire la necessità di altri lavori e nuovi approfondimenti”.
“Fa bene il comitato No Tunnel Tav a ricordare di aver avvertito da tempo sui rischi che poteva correre l’Arco dei Lorena, confermati dai recenti provvedimenti presi dal nostro Comune per rafforzare il monumento” ha dichiarato Palagi.
“Non sappiamo ancora – conclude Palagi – quanti treni arriveranno a Santa Maria Novella e quanti alla nuova stazione, o come questa sarà collegata a quella ‘centrale’. A posteriori arriverà il piano di emergenza e una nuova valutazione per il rischio idrogeologico. Politicamente riteniamo che non sia in nessun modo questo il modo di governare”.