Calenzano – Celebrati ieri in Basilicata i primi due dei cinque funerali delle vittime dell’esplosione, lo scorso 9 dicembre, nel sito Eni di Calenzano (Firenze). Oggi a Bientina (Pisa) i funerali di Davide Baronti, 49 anni; a Prato, in due chiese diverse, quelli del 53enne Vincenzo Martinelli e del 57enne Carmelo Corso.
Va, intanto, avanti l’indagine giudiziaria, coordinata dalla Procura della Repubblica di Prato, a cui si affiancherà quella parallela della Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, sullo sfruttamento e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.
Secondo quanto appreso sono terminate nella serata di lunedì le acquisizioni di documenti disposte dalla procura di Prato in varie sedi di Eni per l’inchiesta. Inoltre, sono state perfezionate le acquisizioni in diverse aziende coinvolte nelle operazioni in corso al sito di Calenzano.
Secondo quanto emerge sarebbero stati sequestrati documenti, corrispondenza, e-mail, supporti informatici, contratti, atti interni relativi all’organizzazione del lavoro e alla sicurezza. Il sito è sotto sequestro con gli impianti che contiene, fra cui quelli distrutti o danneggiati dall’esplosione e sui quali sono in corso i rilievi dei consulenti incaricati dalla procura. La loro relazione, con le risposte ai quesiti posti dagli inquirenti, deve essere consegnata alla procura in 60 giorni.
Da gennaio la ‘Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, sullo sfruttamento e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro’, inizierà audizioni sull’esplosione del 9 dicembre al deposito Eni di Calenzano (Firenze). Lo ha affermato Tino Magni, senatore di Avs e presidente della Commissione, parlando coi giornalisti al termine della visita al deposito Eni nei giorni scorsi. “A gennaio – ha detto – inizieremo a fare le audizioni. In questi giorni siamo impegnati tutti al Senato, sulla manovra finanziaria. Si parte dalle parti sociali, che vuol dire Eni, e dai rappresentanti dei lavoratori”.