Mer 22 Gen 2025
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ToscanaDirittiFine vita: Cappato,dipendenza assistenza equivale sostegno vitale

Fine vita: Cappato,dipendenza assistenza equivale sostegno vitale

“Abbiamo sentito come un nostro dovere aiutare Massimiliano a interrompere una condizione che per lui era diventata di tortura”. “Ci auguriamo che lo Stato italiano riconosca come l’aiuto al suicidio un diritto per lui e le persone nelle sue condizioni”. Lo ha detto Marco Cappato, tesoriere dell’associazione Luca Coscioni, al termine dell’udienza di fronte al gip Agnese Di Girolamo.

“Con l’avvocato Gallo e il gruppo legale abbiamo insistito sul fatto che l’interpretazione data dalla Corte Costiruzionale e il criterio di essere tenuti in vita da trattamenti di sostegno vitale per ottenere il cosidetto aiuto a suicidio può e deve essere interpretato includendo condizioni di dipendenza dall’assistenza come era la situazione di Massimiliano”, prosegue Cappato.

Il giudice fiorentino deve decidere se archiviare l’accusa di aiuto al suicidio contestata a Cappato e ad altre due appartenenti all’associazione, Chiara Lalli e Felicetta Maltese, per la morte in una clinica Svizzera, l’8 dicembre 2022, di Massimiliano, 44enne di San Vincenzo (Livorno), malato di sclerosi multipla. Dopo la presentazione di memorie da parte della difesa degli indagati, il gip ha fissato la nuova udienza per il 12 marzo.

Nell’ambito del procedimento fiorentino, era stata sollevata questione di incostituzionalitĂ  in merito al requisito del sostengo vitale che ha portato l’estate scorsa a una nuova decisione della Consulta. In particolare la Corte costituzionale ha ribadito i principi della ‘sentenza Dj Fabo’ del 2019 ma allargando la nozione di sostegno vitale anche ad alcune pratiche svolte dai caregiver o dai familiari che assistono la persona malata.