Il presidente della giunta regionale eugenio Giani in visita all’ambulatorio Pir del San Giovanni di Dio. Aperto dalle 8 alle 20, tutti i giorni. Una ventina gli accessi giornalieri. Così il Punto di Intervento Rapido contribuisce a diminuire la pressione sul Pronto Soccorso. “Benefici per i pazienti, per la continuità assistenziale e per tutto il sistema”
Aperti sette giorni su sette, dalle 8 alle 20, si occupano dei casi meno gravi ovvero di persone che presentano codici minori e situazioni di lieve entità: sono i Pir, i punti di intervento rapido, pensati per offrire una risposta ai bisogni sanitari non di emergenza dei cittadini e provare anche a decongestionare gli afflussi impropri ai pronto soccorso. Al moneto in Toscana sono 6. Oggi il presidente della Giunta Regionale Eugenio Giani e l’assessore alla Sanità Simone Bezzini hanno visitato il PIR attivo presso l’ospedale di Torregalli, dove si registrano circa una ventina di accessi al giorno, il 20% del totale del Pronto Soccorso
Torregalli è uno due sei Pir della sperimentazione avviata nel dicembre scorso dalla Regione Toscana e rappresenta il modello di Punto di Intervento Rapido collocato in prossimità del Pronto Soccorso. Secondo il Direttore del Pronto Soccorso, Gianfranco Giannasi
Giannasi, la riduzione degli accessi al Dea già in questi primi due mesi, si è rivelata sostanziale. Quanto all’attesa di questi due primi mesi di sperimentazione, dall’ingresso all’uscita i tempi sono stati di 32 minuti.
“Dalla sperimentazione dei Pir sta emergendo un risultato positivo – commenta il presidente della Toscana, Eugenio Giani – Abbiamo pensato queste strutture con l’intento di alleggerire il carico dei Pronto soccorso e, conclusa la sperimentazione, intendiamo esportare il modello (anzi, i tre modelli diversi che stiamo testando), in tutta la Toscana”. “A Torregalli in particolare – annota Giani – dove il Punto di intervento rapido sorge di fianco al Pronto Soccorso, possiamo toccare con mano come situazioni di minore emergenza possono essere gestite in piena sicurezza e con tempi ridotti in questi nuovi ambulatori dove abbiamo arruolato medici di base e infermieri professionali”. “Un’occasione e una sfida con benefici per tutti – conclude – per i pazienti che evitano lunghe attese, per la continuità assistenziale e per il sistema sanitario nel suo complesso”.
Le prestazioni che vengono effettuate al Pir del San Giovanni di Dio sono piccola traumatologia, medicazione, piccole ferite alle dita ma anche esami ECG in seguito ad attacco di panico, dolore, aritmia che necessitano di accertamenti ulteriori. Nel caso di visite specialistiche o esami diagnostici vengono attivati percorsi interni che si risolvono o con una prenotazione, al termine dell’accesso, da parte dell’ambulatorio stesso, o immediatamente attraverso canali interni all’ospedale che garantiscono la prestazione in giornata.
Nel caso in cui nei mesi successivi alla sperimentazione (che durerà fino al prossimo giugno), le patologie trattate dovessero allargarsi, c’è dunque da aspettarsi che la situazione di pressione sul Pronto Soccorso del San Giovanni di Dio, possa migliorare ancora.
Se nei punti di accesso rapido presso le Case della Comunità la prestazione è gratuita, nel Pir del San Giovanni di Dio valgono le regole del Pronto Soccorso e in assenza di particolari esenzioni o accessi a seguito di traumi o intossicazioni, si paga un ticket di 25 euro.
Dalla metà di questo mese verranno distribuiti ai pazienti alcuni questionari per la rilevazione del servizio nel percorso ambulatoriale dei Pir. Il breve questionario mira a raccogliere informazioni anche sull’accessibilità del servizio, sulla qualità percepita dell’assistenza e sulla necessità di eventuali follow up attraverso commenti aperti, domande sui tempi di attesa dall’ingresso al Pir al momento della visita, modalità di accesso, scelta dei Pir. Monitorare e valutare l’esperienza dei pazienti nei Pir, è uno degli obiettivi che l’Azienda sanitaria si è data per introdurre fin da subito elementi di miglioramento.
La sperimentazione dei PIR coinvolge la Casa della Salute, Le Piagge a Firenze, la Casa della Comunità Sovigliana Vinci, a Empoli, la Casa della Comunità Prato Est, a Prato, la Casa della Comunità Il Ceppo, a Pistoia, l’ospedale Serristori a Figline.