Mar 11 Feb 2025
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ToscanaCronacaA Firenze morta donna in attesa di ottenere il suicidio assistito

A Firenze morta donna in attesa di ottenere il suicidio assistito

A Firenze è morta una donna che era in attesa di ottenere il suicidio assistito. La procedura era stata avviata un anno fa, “ma le sue legittime richieste – dice l’associazione Luca Coscioni – sono state ostacolate dall’azienda sanitaria locale”. La donna era malata di broncopneumopatia cronica ostruttiva, che è un insieme di malattie respiratorie, e aveva 70 anni. Proprio in Toscana oggi il consiglio regionale potrebbe approvare una legge per aiutare chi cerca di ottenere il suicidio assistito.

E’ morta ieri pomeriggio Gloria, donna fiorentina di 70 anni affetta da broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco), che aveva chiesto di poter accedere al suicidio assistito. A darne notizia è l’associazione Luca Coscioni. “Dopo un ulteriore peggioramento aveva iniziato la sedazione palliativa il venerdì pomeriggio. Gloria avrebbe voluto restare lucida fino alla fine, aveva previsto nel suo testamento biologico questa ultima opzione solo in caso di peggioramento grave. Aveva chiesto di poter accedere al suicidio assistito, ma le sue legittime richieste sono state ostacolate dalla azienda sanitaria locale”.

Nel febbraio 2024, la donna aveva avviato presso la Asl Toscana centro il percorso per ottenere l’accesso al suicidio medicalmente assistito, garantito in Italia dalla sentenza 242/2019 della Corte costituzionale e lo scorso marzo la commissione medica multidisciplinare aveva accertato che la 70enne possedeva tutti i requisiti previsti dalla legge per accedere alla procedura. Tuttavia, nella relazione finale non erano indicati il farmaco letale, il suo dosaggio e la metodica di autosomministrazione.
Per questo ricorda l’associazione Coscioni, lo scorso 10 giugno era stata inviata alla Asl una lettera di messa in mora e diffida per chiedere la conclusione della procedura. Dopo cinque mesi dalla richiesta iniziale era stato approvato il protocollo medico ma non la fornitura dei farmaci e materiali. In assenza di risposte positive, la donna con la sua difesa legale, aveva fatto ricorso al tribunale per chiedere la condanna dell’azienda sanitaria all’erogazione del farmaco e della strumentazione necessaria all’autosomministrazione. Il procedimento era ancora in corso.

Una morte che arriva alla vigilia della discussione in Consiglio regionale della Toscana della proposta di legge di iniziativa popolare sul suicidio medicalmente assistito.