
Lezioni universitarie in piazza fino a mercoledì a Pisa contro i tagli al fondo di finanziamento ordinario. Lo hanno deciso alcune sigle di sinistra del movimento studentesco in segno di protesta e ottenendo l’adesione di alcuni docenti. Il movimento studentesco denuncia che la riduzione dei finanziamenti per l’ateneo pisano si è subito tradotto “nel blocco delle assunzioni, nei tagli ai servizi svolti dal personale esternalizzato (biblioteche, pulizie, portierato) e al numero di borse di dottorato rendendo l’università pubblica sempre più inaccessibile, mentre il ddl Resta-Bernini in attesa di arrivare in Parlamento, scarica i tagli sui diritti di chi l’università la manda avanti: ricercatori e docenti precari, che sono il 40% del personale accademico”. “Con questo ciclo di lezioni in piazza – conclude il volantino – oltre 30 docenti dell’Università di Pisa (precari e strutturati) hanno risposto al nostro in appello”.
Ne parliamo con Federica Merenda, di Assemblea precaria.