
Una piazza per l’Europa. Dopo la manifestazione per l’Europa di sabato scorso a Roma, partita dall’appello di Michele Serra, i Sindaci di Firenze e Bologna organizzano insieme una nuova manifestazione per mobilitare le città per un’Europa di pace. A Bologna, il 5 aprile.
Sabato scorso alla manifestazione ispirata da Michele Serra per chiedere all’Europa di ritrovare la propria missione, alcuni sindaci erano assenti. I sindaci di Firenze Sara Funaro e di Bologna Matteo Lepore, ad esempio. Assenti giustificati: erano a fronteggiare e gestire le alluvioni dovute al maltempo. Da Sesto al Mugello all’empolese ne sappiamo purtroppo qualcosa. Ma hanno deciso però di non lasciar cadere la cosa e di riprendere l’invito di Serra che a Roma ha chiuso il suo intervento con una citazione di Nanni Moretti: “non perdiamoci di vista“. E allora l’idea è quella di unire le forze, anche per tornare a far sentire la voce dei Sindaci, l’elemento amministrativo più vicino ai cittadini. Una manifestazione per un’Europa che o riesce a dare un colpo di reni oppure è finita, un’Europa di fatto in guerra, anche se in mondo non (ancora?) convenzionale, un’Europa schiacciata tra Usa, Russia e Cina, un’Europa divisa sul riarmo, e divisa al suo interno. Besti pensare alla Slovacchia di Fico ed all’Ungheria di Orban. L’idea è quella di portare i cittadini in piazza per gridare ai piani alti la necessità di un’Europa che difenda la pace e i suoi valori fondanti, a partire dalla democrazia. Appuntamento dunque a Bologna il 5 aprile in piazza Nettuno. Una nuova opportunità per tanti cittadini che dall’Emilia Romagna e dalla Toscana si erano organizzati per partire sabato in direzione Roma, piazza del Popolo, e che invece sono rimasti bloccati dalle conseguenze dallo sconvolgente evento meteorologico. «Come Pd Toscana accogliamo con felicità la nuova piazza — commenta il segretario regionale dem, Emiliano Fossi. Una nuova occasione per le cittadine e i cittadini di tornare ad essere partecipi attivamente della vita politica europea che interessa ciascuno di noi».