Notte dei ponti di Firenze: una serata all’insegna della memoria. Venerdì 4 Agosto, alle ore 21.15 con ingresso libero, nel Cortile di Palazzo Pitti.
Organizzata da La Compagnia delle Seggiole, la Notte dei ponti di Firenze vuole rendere ancora vivo il ricordo di due eventi che, nel corso del Novecento, hanno colpito Firenze con violente esplosioni: la distruzione dell’esercito tedesco nel 1944 e l’attentato mafioso del 1993.
La più recente, una ferita ancora aperta nell’anima dei cittadini, è quella avvenuta nelle prime ore del 27 maggio 1993 in via dei Georgofili, in un attentato organizzato dalla mafia che costò la vita ad un’intera famiglia di quattro persone e ad uno studente.
In quella circostanza, la popolazione si trovò a rivivere le distruzioni ancor più violente messe in atto, quasi mezzo secolo prima, dalle truppe naziste tedesche in ritirata.
Cadeva quello a Santa Trinita, opera di straordinaria qualità architettonica ideata da Michelangelo e realizzato per ordine di Cosimo I da Bartolomeo Ammannati.
In entrambi gli eventi, gli attacchi hanno distrutto beni artistici e architettonici di immenso valore, danneggiando palazzi medievali, gli Uffizi ed il Corridoio Vasariano.
Ad oggi, le ricostruzioni hanno quasi cicatrizzato le ferite inferte alla città; ma ciò che rimane irreparabile, è il sacrificio di tante vite umane. Si legge in un comunicato di annuncio dell’evento: “Diventa così urgente, proprio ora – quando in molte parti d’Europa risorge l’ideologia nazifascista e si registra una crescita di delitti xenofobi e antisemitici – conservare e rinnovare il ricordo della distruzione generata dal nazismo”.
E continua: “in questo periodo critico, in cui ci troviamo ad accogliere profughi che scappano da paesi in guerra e migranti in cerca di asilo e sopravvivenza, va ricordato con più forza il ruolo di Palazzo Pitti, quando divenne rifugio per le famiglie che persero la casa nella notte tra il 3 e il 4 agosto 1944“.
Rimanga viva la memoria di quella notte: come testimonianza della lotta dei fiorentini per i diritti umani, e come impegno di tutti noi contro il ripetersi del crimine.