Lun 23 Dic 2024
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ToscanaCronacaCgil: in Toscana crollano i contratti a tempo indeterminato

Cgil: in Toscana crollano i contratti a tempo indeterminato

Meno 19mila tra Luglio e Settembre, sale la disoccupazione: i dati dell’economia Toscana nel focus della Cgil

Continua la ripresa dell’economia toscana nel terzo trimestre 2017, “ma crolla la qualitĂ  dell’occupazione e aumentano le prestazioni di sostegno al reddito”: è l’analisi di Ires Toscana, contenuta nel focus realizzato per la Cgil. Il sindacato esprime preoccupazione per il crollo delle assunzioni a tempo indeterminato (58.723, con un saldo negativo di 19mila unitĂ  nel confronto con le cessazioni) che si collocano al 16,2% del totale degli avviamenti. Il tasso di disoccupazione, afferma Ires, secondo i dati Istat passa al 7,5% rispetto al 9,1% dello stesso trimestre 2016, ma i casi di “disoccupazione amministrativa” certificata dai Centri per l’Impiego portano i disoccupati da 129 mila a 245mila, con un tasso che passa dal 7,5% al 12,4%.

Aumenta del 21,3% il numero di percettori di prestazioni di sostegno al reddito; si abbatte invece il monte ore della Cassa Integrazione (-31,8%). Molti lavoratori, secondo il segretario regionale Cgil Mirko Lami, “perdono posti di lavoro e a tempo indeterminato, fanno un periodo di Cassa integrazione poi ritrovano lavoro a tempo determinato. Quindi cambia la qualitĂ  del lavoro, e qui bisognerebbe davvero concentrarsi per capire quanto e come cambia questa qualitĂ  del lavoro”.

“E’ il consolidamento di una tendenza che si era affermata nei primi sei mesi del 2017 – afferma Gianfranco Francese, presidente di Ires Toscana – per quanto riguarda il prodotto interno lordo della nostra regione, potrebbe addirittura entro la fine dell’anno avere un rialzo in positivo attestandosi intorno all’1,4% Tuttavia questo segnale positivo risente soprattutto di fattori esogeni alla nostra regione, come il basso prezzo del petrolio e i bassi tassi di interesse”. Secondo Francese, “quello che ci si attende in realtĂ , sia per il 2018 che per il 2019, è il rischio di un raffreddamento di questo andamento positivo del 2017, quindi con un tasso di sviluppo che potrebbe riportare la nostra regione comunque a non discostarsi molto dall’1%: quindi, dal nostro punto di vista, ancora molto lontani dalla svolta auspicata da tutti”.