Denuncia per 9 persone, tra rivenditori e titolari di autofficine, per frode in commercio. Sequestrate nell’operazione 32 automobili
Il vizio di scaricare i Kilometri di un’auto usata è una pratica disonesta che non sembra essersi affievolita, anzi, al contrario continua a contagiare sia i professionisti della vendita, sia quei privati furbetti che intendono sbarazzarsi velocemente della propria auto usata ottimizzando al massimo il proprio guadagno.
I chilometri percorsi da una autovettura, infatti, sono tradizionalmente considerati dai consumatori come il fattore decisivo per l’acquisto della propria autovettura usato, e su questa aspettativa il venditore scorretto fa leva.
Ed è così che il commerciante senza scrupoli, che sa come “ringiovanire” la vettura, fa apparire un valore di percorrenza che ritiene “di sicurezza” per venderla al meglio.
E con lo sviluppo delle flotte a noleggio, poi, il fenomeno è diventato virale e gli artigiani che hanno imparato i trucchi per soddisfare la domanda non temono crisi.
E a Prato 9 soggetti, fra rivenditori e titolari di autofficine, sono stati accusati di frode in commercio. 32 autovetture sequestrate che erano state poste in vendita con Km percorsi non veritieri e altri 15 veicoli venduti all’ignara clientela con contachilometri manomesso sono le risultanze della strutturata attività eseguita dalla Guardia di Finanza di Prato insieme alla Polizia Stradale di Prato, sotto il coordinamento del Sostituto Procuratore della Repubblica di Prato Laura Canovai.
Gli uomini della Polizia Giudiziaria hanno operato sul territorio della Provincia facendo emergere questa ormai nota pratica di frode in commercio nella commercializzazione di autovetture a privati.
Le emergenti risultanze investigative hanno consentito alla Procura di indirizzare sapientemente le indagini eseguite – in perfetta sinergia Istituzionale – dai militari della Guardia di Finanza e dagli operatori della Polizia Stradale che, mettendo a sistema il know-how di specialitĂ e ogni elemento utile all’indagine, hanno individuato, infine, la ricorrenza e la conseguente partecipazione al pactum sceleris di un’autofficina pratese che si prestava alla materiale manomissione dei contachilometri, utilizzando software piratati delle maggiori case automobilistiche internazionali e strumentazioni tecniche di pregevole fattura e il coinvolgimento attivo nelle dinamiche illecite di ulteriori due concessionarie pratesi, rivenditrici di autovetture usate.