Il sindaco: “Le città hanno un gran bisogno d’essere aiutate ad affrontare fenomeni come la vendita notturna di alcolici”. “Grazie a Minniti, in caso di inosservanza, il questore può chiudere esercizio per 15 giorni”.
La cassazione ha annullato il maxisequestro di birre fatto ormai quattro anni fa dal Comune di Pisa, operato ai sensi dell’allora vigente ordinanza contenete la norma antirifrigerazione. Sulla sentneza il sindaco di Pisa, Marco Filippeschi, ha dichiarato: “in presenza della legge Minniti, che rispetto ad allora ha esteso positivamente la capacità di intervento delle ordinanze sindacali, venendo incontro ad una richiesta annosa delle città, si può utilizzare la norma che per cui, in caso di reiterata inosservanza delle stesse ordinanze, il questore può disporre la chiusura per 15 giorni dell’esercizio”
Tuttavia, conclude il sindaco pisano, quell’ordinanza fu emanata “ai sensi dell’articolo 54 Tuel (non ancora riformato dalla legge Minniti) per ragioni di sicurezza e prevedeva la sanzione penale ex 650 cp e conseguentemente il sequestro; e adesso è stata adeguata alla nuova legge ed emanata per ragioni di decoro urbano: prevede la sanzione amministrativa di 100 euro e in caso di inosservanza reiterata può comportare la sospensione delle attività per 15 giorni”.
“Le città hanno un gran bisogno d’essere aiutate dallo Stato ad affrontare fenomeni difficili, quale quello della vendita notturna di alcolici che aggrava i problemi della movida.