Parla il regista del documentario incentrato sulla figura di una anziana signora tedesca che si è posta come obiettivo di toglliere dalla sua città, Berlino, tutti i simboli neonazisti affissi su muri, adesivi, volantini. I neonazisti tedeschi hanno tappezzato Berlino con adesivi che la raffigurano inneggiando alla sua morte. Le sue mostre fotografiche sono ospitate in tutta Europa. Chi è Irmela Mensah-Schramm? Una signora berlinese di sessantacinque anni che una mattina del 1985, andando al lavoro, ha visto su un muro un adesivo razzista, e la sera ha preso le chiavi di casa e lo ha staccato. Da allora continua a cancellare ogni giorno dai muri scritte omofobe e razziste, dopo averle fotografate. È sola, rischia grosso: ma Irmela ha già sconfitto il cancro e un passato difficile, e rifiuta di piegarsi. Questa è la sua storia ed è anche la nostra: quella di un’Europa che si sveglia ogni giorno più violenta, ma in cui la caparbietà semplice e rivoluzionaria di chi si alza in piedi e dichiara il suo “no” può ancora fare la differenza. L’anteprima è sabato 13 alle 21.00 a La Compagnia, saranno presenti il regista Vincenzo Caruso e la protagonista Irmela Mensah-Schramm, insieme alla direttrice del Deutsche Institute di Firenze.
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