La procura di Firenze ha aperto un’inchiesta sulle vicende finanziarie della casa doi moda Braccialini. In analisi i bilanci fra 2011 e 2014. Tra gli indagati i fratelli Riccardo e Massimo Braccialini, accusarti di bamcarotta societaria da falso in bilancio.
Durante l’inchiesta, in corso da qualche tempo, perquisizioni sono state eseguite da parte della Guardia di Finanza negli uffici di Braccialini nei mesi di settembre e ottobre 2017. Al centro delle indagini, presunte irregolarità nei bilanci degli anni 2011, 2012, 2013 e 2014, tali da aver contribuito a far crescere l’insolvenza verso i creditori.
Tra gli indagati ci sono i fratelli Riccardo e Massimo della famiglia fondatrice e proprietaria. L’accusa principale è di bancarotta societaria da falso in bilancio e poggia, secondo le indagini della guardia di finanza, sui bilanci relativi agli esercizi chiusi nel 2011, 2012, 2013 e 2014.
Sempre in base a quanto appreso, i componenti del Cda in carica al momento della richiesta di concordato preventivo sarebbero indagati invece in relazione ad alcune fusioni tra società controllate dalla Braccialini. Fusioni che avrebbero contribuito ad aggravare il dissesto finanziario della società e sulla cui regolarità sono ancora in corso accertamenti.
Inoltre, secondo fonti inquirenti, sarebbero indagati anche gli amministratori del cda in carica quando l’azienda fece richiesta di concordato preventivo: in questo caso l’ipotesi di reato è diversa, cioè bancarotta semplice per aggravamento del dissesto finanziario in atto.
Braccialini ha attraversato vari momenti di difficoltà e avrebbe cumulato un passivo di 37 mln di euro. Il 6 maggio 2016 il cda decise di chiedere il concordato. Dal 2017 la società Graziella Group ha acquisito il ramo d’azienda con i marchi Braccialini e Tua.