Domani, Venerdì 16 febbraio, alle ore 21, nell’ambito della stagione danza del Teatro Cantiere Florida di Firenze curata da Versiliadanza, va in scena lo spettacolo La Morte e la Fanciulla, firmato a quattro mani da Michele Abbondanza e Antonella Bertoni.
In occasione dello spettacolo Antonella Bertoni terrà sabato 17 al teatro cantiere Florida una masterclass di tre ore aperta a danzatori.
Lo spettacolo ha un impianto classico, seppur venato di tensioni e stridori tutti contemporanei. In scena, le tre splendide e intense protagoniste: Eleonora Chiocchini, Valentina Dal Mas, Claudia Rossi Valli. Lo spettacolo, candidato ai premi UBU 2017 come miglior spettacolo di danza, si sviluppa sulle musiche del Lied di Franz Schubert, La morte e la fanciulla, testo di Matthias Claudius. Il tema romantico è la relazione tra la fine e tre giovani figure femminili sul crinale di un confine oscuro tra sessualità e morte. Nello spettacolo questi due aspetti sono distinti tra piano coreografico (la fanciulla) e piano video (la morte). Nella coreografia la danza e la musica di Schubert appartengono al mondo della “Fanciulla”.
Sul palcoscenico orizzontale la coreografia, una sorta di stenografia bruciante, segue rigorosamente, fino all’evidenza e all’eccesso, gli impulsi musicali: ottocenteschi e romantici. In questa direzione si trovano i corpi nella loro essenza: privi di quell’ultima copertura possibile, fisica ed emotiva. Nudi, come al cospetto della morte. Nei video si dà l’immagine che la “Morte” ha dell’essere umano. E’ uno sguardo sul contemporaneo: sfalsato e distorto, che ci restituisce un presente virtuale in antitesi con l’accadimento “live” della coreografia.
Sul palcoscenico verticale (lo schermo), l’occhio della videocamera riflette la visione invadente e sempre presente dell’antagonista delle fanciulle. Il suono è quello silente del velato e inquietante respiro della morte, sospesa tra i quattro movimenti del quartetto d’archi. Gli autori hanno fatto sì che il motore primo del lavoro fosse musicale: Der Tod und Das Madchen (La morte e la fanciulla), dedicato ad una “comune amica” dell’uomo, la Morte, lied e il quartetto a lui ispirato, scritto da Schubert nel 1824, all’età di 27 anni dopo essere stato molto male e aver capito che era più vicino alla morte di quanto non volesse credere. Un esempio di musica che aspira all’infinito e accompagna l’ascoltatore oltre un’idea razionale, verso l’ignoto e il trascendente.
Con questo spettacolo che sta riscuotendo un grande successo di creitica e di pubblico, “Il nostro pensiero torna a posarsi sull’umano e su ciò che lo definisce: la vita e la morte, l’inizio e la fine sono i miracoli della nostra esistenza.- raccontano Michele Abbondanza e Alessandra Bertoni- Sempre il tema del nascere e del morire, del cominciare e del finire, ci ha accompagnato pur nelle multiformi sfaccettature del nostro cercare, immaginare e comporre. L’impermanenza dell’essere, delle forme che continuamente mutano, fino alla trasformazione finale e definitiva, che così come alla nascita, ci vede protagonisti incoscienti anche di quell’ultimo misterioso passaggio.
Questo transitare da una forma all’altra,- proseguono gli autori- ha a che fare con l’arte coreutica e alla sua specialità nell’osservazione dei contorni delle forme nello spazio: la danza è portatrice di un tale compito, è essa stessa un balenare di forme che appaiono e scompaiono continuamente trovando il suo senso proprio nella continuità e legamento delle sue immagini; per questo abbiamo indugiato proprio su quell’aspetto che potremmo definire “crepuscolare” della danza, colta, nelle nostre intenzioni, proprio nel suo attimo impermanente e transitorio”.
Michele Abbondanza proviene dall’esperienza veneziana di Carolyn Carlson al Teatro La Fenice di Venezia nei primi anni Ottanta, co-fonda nel 1984 il gruppo Sosta Palmizi, che vince il Premio Ubu nel 1985 con lo spettacolo “Il Cortile”, e incontra Antonella Bertoni a Parigi, dove entrambi danzano in diverse creazioni di Carolyn Carlson. Nei primi anni Novanta rientrano in Italia, dove fondano la Compagnia Abbondanza/Bertoni riconosciuta come una delle realtà artistiche più prolifiche del panorama italiano. Insieme partecipano al film di Bernardo Bertolucci Io ballo da sola (1995) e sono tra i protagonisti delle coreografie create per Vieni via con me, trasmissione di Fabio Fazio e Roberto Saviano, in onda su Rai Tre (2010). Vincono il premio Danza & Danza “migliori interpreti”, il premio Cascina per la coreografia, e il premio ETI-Stregagatto con lo spettacolo Romanzo d’infanzia, che ha superato le 600 repliche nelle quattro versioni: italiana, inglese, francese, portoghese. Danno vita alla PICCOLA Compagnia Abbondanza/Bertoni, un progetto ambizioso di costituzione di un nucleo stabile di giovanissimi, che porta alla presentazione de Il Ballo del Qua e Duel, spettacoli interpretati da bambini per una platea di pubblico adulto.
Per informazioni: www.teatroflorida.it