Da Firenze al Kenya per un progetto europeo volto a salvaguardare l’ambiente e combattere gli effetti dei cambiamenti climatici, riportando l’acqua e con essa la vita in un territorio che rischia di desertificarsi.
Si è tenuta a Nairobi, in Kenya, la conferenza finale del progetto per la “Conservazione ricostruzione dell’oasi e dell’ecosistema di Loiyangalani” (promosso dalla Water Right Foundation di Firenze e da Veterinaires Sans Frontieres), a cui hanno partecipato esponenti del Governo del Kenya, la NDMA – National Drought Management Authority (Agenzia Nazionale per la Gestione della Siccità) – EU Programme e l’Università di Firenze.
“La conferenza finale – ha detto il presidente di Water Right Foundation, Mauro Perini – ha confermato l’importanza del progetto, giudicato anche dalla commissione dei valutatori come uno dei migliori del programma dell’Unione Europea per preparare le popolazioni locali ai cambiamenti climatici”.
Soddisfatto anche il coordinatore scientifico Lorenzo Vallerini: “Il progetto si è concluso in modo positivo, raggiungendo gli obiettivi prefissati, ma soprattutto siamo riusciti a coinvolgere la gente del posto e questo è un risultato davvero importante”.
Isaac Lubutsi di Veterinaires Sans Frontieres (Germania) ha illustrato i risultati raggiunti in partnership con la WRF ed ha in particolare sottolineato l’opera della WRF nella realizzazione del palmeto (palma da datteri), nell’introduzione della Vetiveria per fornire nuovo foraggio agli animali, nel rendere disponibile acqua pulita alle popolazioni e nella realizzazione del Monitoring and Communication Center, affidato al Naniori Group (Associazione già attiva nell’area) per trasmettere le nozioni fondamentali per gestire le colture e le risorse idriche.
Margaret Wangui, in rappresentanza della NDMA – EU Programme, ha espresso tutta la sua soddisfazione per la collaborazione instauratasi con la WRF ed ha sottolineato come la stessa sia riuscita a coinvolgere il Governo della Contea di Marsabit e le Agenzie Governative. “Questo ci dà fiducia per il futuro, poiché i risultati raggiunti dovranno essere sostenuti e non terminare con la fine del progetto”.