“La circolare Miur-Salute prescrive il termine di 10 giorni per presentare la documentazione da quando la scuola invia l’avviso, non dice nulla sulla frequenza durante questi 10 giorni” sostiene Valerio, presidente Cliva.
“E’ stato un lunedì come tutti gli altri, festoso perchè i bimbi si ritrovano dopo il fine settimana, con la confusione che può esserci all’ingresso di una scuola materna. Nessun problema riguardo alle vaccinazioni, nessuno mi ha detto nulla nè avrebbe potuto farlo. Nè mi sono arrivate segnalazioni di bambini che, in Toscana, non sono potuti entrare a scuola oggi”.
A parlare è Valerio, componente del direttivo toscano di Cliva, Comitato per la libertà vaccinale. Suo figlio, 5 anni, che non ha fatto tutte le
vaccinazioni richieste (“deciderò in base alla sua salute, spiega Valerio, non perchè me lo impone la legge, tra la salute e l’asilo scelgo la prima”) frequenta una materna a Pontedera (Pisa) e oggi è entrato a scuola come sempre.
“Ho letto le dichiarazioni del presidente dell’Associazione nazionale presidi sul fatto che già oggi i bambini non vaccinati potessero non essere ammessi. Ma la circolare Miur-Salute prescrive il termine di 10 giorni per presentare la documentazione da quando la scuola invia l’avviso che il bambino non è in regola, non dice nulla sulla frequenza durante questi 10 giorni. Solo dopo la scadenza di quel termine la scuola può disporre l’allontanamento del bimbo. E l’allontanamento si può fare solo con un provvedimento scritto che deve essere notificato ai genitori i quali lo possono poi impugnare. Non è che la maestra si mette a fare la gendarme all’entrata della materna”.