La nuova convenzione promette di rimettere nelle tasche dei medici gli arretrati per il periodo 2010-17. il segretario Fimmg Silvestro Scotti, “la risposta alle aspettative passate di professionisti che erano fermi economicamente da 8 anni”. Più tutele per donne medico incinte.
Firmato l’Accordo tra la Struttura interregionale sanitari convenzionati (Sisac) ed i sindacati dei medici di medicina generale. Lo rende noto la Federazione italiana dei medici di medicina generale (Fimmg), sottolineando che la nuova convenzione porterà nella busta paga dei medici il recupero degli arretrati economici per tutte le voci relativi al periodo 2010-17 e pari ad un importo che varia dai 4mila ai 9mila euro.
Le somme saranno versate in due tranche, a partire da maggio. La convenzione della Medicina generale riguarda complessivamente circa 64mila medici, dei quali 45mila medici di famiglia. In arrivo, afferma il segretario Fimmg Silvestro Scotti, “la risposta alle aspettative passate di professionisti che erano fermi economicamente da 8 anni, ovvero gli arretrati economici per tutti i settori: medici di famiglia, di continuità assistenziale, di emergenza sanitaria territoriale e dei servizi territoriali. Ma arrivano anche sul normativo le prime importanti risposte per il futuro della medicina generale”.
La parte normativa, spiega Scotti, prevede “importanti novità per il futuro della Medicina generale: velocizzazione dell’accesso alla professione dei giovani medici e indirizzi per accordi regionali che abbiano come obiettivo un aumento della intensità assistenziale attraverso diagnostica di primo livello negli studi, riconoscimento del ruolo centrale del medico di famiglia nella gestione del paziente cronico e quello attivo nelle vaccinazioni e partecipazione al governo delle liste d’attesa”. Si tratta, afferma, di “un punto di partenza di grande valore per il dichiarato impegno a sostegno dell’evoluzione della medicina generale che, nel rispetto e nella continuità della sua tradizione e della sua peculiarità, è riconosciuta come soggetto di riferimento per rispondere alle richieste di salute dei cittadini italiani garantendo la sostenibilità del Servizio sanitario nazionale”. Quanto al recupero degli arretrati economici, la cifra varia e va dai 7-9 mila euro per medici di base ai 4-5 mila euro per medici di guardia. La convenzione appena firmata riguarda circa 45mila medici di famiglia, 13mila medici di continuità assistenziale, 4-5mila medici dell’emergenza sanitaria 118 e circa mille medici dei servizi tra i quali i medici dei centri vaccini.
Particolari tutele per le donne medico in gravidanza – prevedendo che l’astensione obbligatoria per maternità non determini un ritardo nell’inserimento nella graduatoria – e per i giovani che acquisiscono il titolo di formazione specifica. E’ una delle novità previste dalla convenzione dei medici di Medicina generale firmata oggi. A sottolinearlo è il segretario della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg) Silvestro Scotti. Si è previsto inoltre che le attività di continuità assistenziale, annuncia, “vengano svolte in sedi idonee, munite ad esempio di telecamere o meccanismi di allarme personali da parte del medico, a garantire la sicurezza soprattutto delle colleghe”. “Non sono solo buone notizie – aggiunge Scotti – poiché quello che era sembrato risolvibile nel breve tempo, ovvero un aumento del numero delle borse attraverso l’uso dei fondi di piano finalizzati dal ministero della Salute a questo scopo, pare sia bloccato per opposizione di una sola Regione”.
Sul prosieguo delle trattative, rileva ancora Scotti, “saremo irremovibili, soprattutto sul tema della assistenza penitenziaria che non possiamo caricare sui numeri del diploma in Medicina Generale quali quelli della programmazione attuale, per cui chi prende queste decisioni forse sta sottovalutando il problema che, nel caso dei detenuti, potrebbe addirittura diventare drammatico”. “Proseguiremo il dialogo con le Regioni e con la compagine governativa che si andrà a costituire – conclude Scotti – per un percorso di rinnovamento che mantenga però sempre lo stesso impegno e lo stesso sguardo rivolto all’interesse del cittadino e alla difesa costituzionale della sua salute”.