Sab 23 Nov 2024
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ToscanaCronacaQuadruplicati i controlli sicurezza nelle cave toscane

Quadruplicati i controlli sicurezza nelle cave toscane

Verbalizzati oltre 60 esposti per reati di sicurezza ed altrettanti di non conformità. Arpat annuncia che per il 2018 verrà mantenuta e marcata la stessa linea.

I controlli pianificati da Regione Toscana sono mirati alla verifica del rispetto delle norme sulla sicurezza sui posti di lavoro. In alcun modo è stata ostacolata od interrotta la normale produzione dei siti. Infortuni e incidenti mortali Dal 2006 al 2016 sono diminuiti gli infortuni in cava: da 174 a 61. Sono però aumentati gli incidenti mortali. Dal 2006 al 2016 nelle sole cave delle Apuane e della Versilia si sono registrati infatti dieci infortuni che si sono conclusi tragicamente: 1 nel 2006, 1 nel 2007, 1 nel 2010, 1 nel 2012, 2 nel 2015 e 4 nel 2016. Nel 2017 e nel 2018 non si sono registrate morti. Nelle aziende del lapideo, nello stesso periodo, si sono contati 1340 infortuni e tre incidenti mortali, due dal 2015.

Nel comprensorio apuo-versiliese si contano più di trecento cave di marmo. Quelle attive sono attorno alla metà: novanta in provincia di Massa Carrara, sessanta in quella di Lucca.  Nel 2017 ne sono stati programmati e poi effettuati 885 in 173 cave diverse e 453 in duecento laboratori. Gli esiti sono stati 36 verbali di prescrizione con comunicazione di notizia di reato, 28 non conformità per i siti estrattivi e 43, di cui 25 comunicazioni di notizia di reato, per i laboratori dove si lavora il marmo.

L’Arpat, l’azienda regionale per la protezione ambientale, di sopralluoghi sempre nel 2017 ne ha fatti 161, con accessi in 65 diverse cave. Ne sono scaturite 42 comunicazioni di notizie di reato ed altrettante sanzioni amministrative, 20 prescrizioni, 9 lettere agli enti per provvedimenti di competenza e un sequestro di un capannone dove il gestore trattava e smaltiva i rifiuti prodotti dalla cava senza autorizzazione.

Sempre l’anno scorso ci sono stati anche 19 sopralluoghi per quanto attiene il rischio idraulico e idrogeologico, da parte dei tecnici della Regione. E sempre la Regione, con i suoi ingegneri e architetti, ha controllato i progetti di 18 cave del distretto apuo-versiliese (e tre fuori distretto) per valutarne la compatibilità da un punto di vista paesaggistico.

Si auspica che i numeri nel 2018 crescano ulteriormente. Nel piano operativo illustrato stamani si parla, ad esempio, di otto o nove controlli in un anno a cava da parte della Asl ed almeno uno per laboratorio, mille e duecentosessanta in tutto, di centocinquanta sopralluoghi programmati da Arpat e 129 campionamenti di acque superficiali e sotterranee.

Con il piano straordinario per la sicurezza nelle cave la Regione, inoltre, ha programmato di assumere fino a 25 nuovi tecnici del lavoro e 8 geologi e ingegneri. Sono stati stanziati 2 milioni per i primi due anni. Un altro mezzo milione è servito all’acquisto di 17 fuoristrada indispensabili per l’accesso in cava e altri i mezzi. Altri 750 mila euro sono stati aggiunti a dicembre del 2017, per proseguire il progetto. Finora sono operativi dieci tecnici della prevenzione, 1 geologo e 3 ingegneri. Altri due geologi e tre ingegneri sono in fase di assunzione.

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