Lunedì 4 giugno il convegno di Articolo Uno Mdp in Consiglio regionale. Serena Spinelli: “In Toscana avviare percorso per tutele sanitarie e formazione sulla sicurezza”
Gig economy, la nuova frontiera del lavoro ha bisogno di diritti. Salario minimo, formazione, tutele previdenziali e sanitarie. Cosa possono fare le istituzioni locali e nazionali, il sindacato, per dare risposte ai lavoratori delle piattaforme digitali? Dopo la mobilitazione degli Union Riders di Bologna, la proposta di legge della Regione Lazio, anche in Toscana si apre una discussione sugli effetti della gig economy.
Appuntamento per lunedì 4 giugno, a Firenze, a partire dalle ore 10.30 presso l’Auditorium del Consiglio regionale, via Cavour 4, con il convegno organizzato dal gruppo di Articolo Uno Mdp in Consiglio regionale: “Gig Economy: lavoro e diritti al tempo delle piattaforme”.
La giornata sarà suddivisa in due sessioni di lavoro.
“ Nuove forme di lavoro e di attività di produzione” con: Dario Guarascio – Economista; Emanuele Dagnino – ADAPT Reserch fellow; Cristian Perniciano – Consulta delle Professioni Cgil; Federico Martelloni – consigliere comunale Bologna. Conclusioni di: Cristina Grieco, assessore Regione Toscana lavoro e formazione. Introduce e modera: Roberto Ciccarelli- giornalista “il manifesto”.
Alla seconda sessione, quella del pomeriggio, dalle ore 15.30: “Sfide e diritti per i lavoratori dell’App Economy”, parteciperanno: Paola Galgani – segretario Camera del Lavoro Firenze; Serena Spinelli – capogruppo Articolo Uno Mdp Regione Toscana. Conclusioni di: Francesco Laforgia – Senatore LeU. Introduce e modera: Riccardo Chesta – Scuola Normale Superiore.
“L’idea è quella di dare concretezza, anche in Toscana, a un percorso di ascolto, condivisione e intervento rivolto ai lavoratori delle piattaforme digitali. Un settore che in Italia riguarda un milione di persone – spiega Serena Spinelli, capogruppo Articolo Uno Mdp – Vogliamo capire come sulla base delle competenze regionali possiamo migliorare la condizione di lavoro di centinaia e centinaia di persone che, anche nella nostra regione, operano senza alcun tipo di tutela contrattuale, sanitaria, previdenziale. Senza alcun tipo di formazione sulla sicurezza. Abbiamo messo in piedi una giornata di confronto con esperti della materia, rappresentanti delle istituzioni e del sindacato che auspichiamo possa segnare un punto di partenza di un percorso che sappiamo bene non potrà rimanere solo regionale, ma dovrà trovare compiutezza a livello nazionale”.