Sab 23 Nov 2024
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ToscanaCronacaArezzo: "Martina non si suicidò"

Arezzo: “Martina non si suicidò”

La dinamica della caduta di Martina Rossi dal sesto piano dell’hotel Sant’Ana di Palma di Maiorca (Spagna) il 3 agosto 2011 è incompatibile con un suicidio. Lo ha detto il perito del pm, Marco Sartini, nell’udienza di stamani al processo in corso per la morte della studentessa genovese.

La dinamica della caduta di Martina Rossi dal sesto piano dell’hotel Sant’Ana di Palma di Maiorca (Spagna) il 3 agosto 2011 è incompatibile con un suicidio. Lo ha detto il perito del pm, Marco Sartini, nell’udienza di stamani al processo in corso per la morte della studentessa genovese. Per il suo decesso, avvenuto in vacanza, sono imputati gli aretini Alessandro Albertoni e Luca Vanneschi. Martina Rossi, ha spiegato il perito Sartini illustrando i rilievi effettuati su foto della polizia scientifica spagnola, è caduta in modo perpendicolare.
“Se invece si fosse gettata dal balcone – ha detto – o qualcuno l’avesse spinta, la traiettoria avrebbe dovuto essere più arcuata, e il punto di impatto sul terreno sarebbe stato più distante rispetto al balcone della camera 609 che era occupata dai due aretini”. La tesi del perito è quella che ha spinto il procuratore di Arezzo Roberto Rossi a chiedere ed ottenere il rinvio a giudizio per tentata violenza sessuale e morte come conseguenza di altro reato. Oggi per la prima volta è stata esposta pubblicamente in aula.
Di rilievo anche il contributo dato al processo dalle perizie di Marco Di Paolo e Isabella Spinetti, rispettivamente medico legale e genetista che analizzarono il corpo, riesumato, di Martina Rossi. “Non sono emerse tracce di Dna dei due imputati”, hanno detto. La salma era in pessime condizioni di conservazione tuttavia Di Paolo ha spiegato che le fratture riscontrate sono tutte compatibili con la caduta, compresa quella alla mandibola che aveva fatto ipotizzare alla parte civile un cazzotto sferrato nel corso di un tentativo di stupro. “Se si fosse trattato di un pugno – ha detto il medico legale – sarebbe stato così violento da far svenire Martina, senza darle il tempo di portarsi fino al balcone”.

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