Lo afferma Marco Mairaghi, amministratore delegato di Sei Toscana, gestore unico dei rifiuti dell’Ato Toscana sud.
“Premesso che Sei Toscana può operare nel rispetto della gara indipendentemente dalla composizione della sua compagine azionaria, ovvero che sia a maggioranza pubblica o a maggioranza privata, è fondamentale che la società torni saldamente nelle mani dei soci cosiddetti pubblici, controllati dai comuni”.
Lo afferma Marco Mairaghi, amministratore delegato di Sei Toscana, gestore unico dei rifiuti dell’Ato Toscana sud. “Ho fatto il sindaco per dieci anni – sottolinea Mairaghi in una nota – e so perfettamente che la raccolta dei rifiuti urbani deve essere controllata dai comuni, perché quando un sindaco non è in grado di rispondere ai cittadini della gestione di un servizio così capillare che interessa ogni famiglia del suo territorio, poi tutto diventa più complicato e sicuramente non funziona”. Mairaghi si dice convinto, “della necessità che i Comuni controllino davvero la società.
E’ questa la strada da intraprendere, non certo pensare a piccole società comunali che operano solo sul proprio territorio e che oggi non avrebbero la possibilità, in termini economici, di sopravvivere per gli investimenti richiesti e la complessità del servizio”. “Sarebbe un passo indietro di vent’anni mentre il resto del mondo va verso società multiservizi di un dimensionamento adeguato a fare gli investimenti necessari e ad attrarre capitali con l’ingresso in borsa”.
“Abbiamo davanti una grande opportunità che si verificherà nel giro di poche settimane – conclude -. Entro l’estate Sei Toscana dovrà fare un nuovo aumento di capitale da 18 milioni di euro e per questo invito i soci pubblici, ossia Siena Ambiente, Csai e Aisa a lavorare insieme per recuperare la maggioranza della società di cui sono amministratore”.