Sab 23 Nov 2024
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Bekaert: no azienda a ritiro procedura e ammortizzatori, lunedì nuovo incontro al Mise

“Da parte dell’azienda c’è una piccolissima apertura, assolutamente insufficiente nei tempi. La Cisl e la Fim vogliono andare a vedere se c’è solo questo, come detto insufficiente, o ci sono elementi per avviare una trattativa vera”. Lo hanno detto Fabio Franchi, segretario generale aggiunto Cisl Firenze-Prato, e Alessandro Beccastrini, segretario Fim-Cisl Toscana, sull’incontro svoltosi ieri pomeriggio al Mise per la vicenda Bekaert.

“L’azienda, stimolata dal ministero, si è impegnata a preparare un documento su cui lavorare. Il tavolo è stato riaggiornato a lunedì prossimo alle 15. Andremo lì per vedere le carte in tavola, ma noi la trattativa, fino a mezzanotte del 3 settembre, cercheremo in ogni modo di avviarla”, hanno aggiunto i sindacalisti.

Questo il commento del Segretario Generale della Fiom Cgil di Firenze Daniele Calosi:
“L’azienda non ritira la procedura e non concede l’utilizzo di ammortizzatori sociali ma solo 120 giorni di extra time, che altro non sono che il periodo previsto dalla legge per procedere ai licenziamenti. Per noi, ad oggi, non ci sono le condizioni per proseguire la trattativa. Per noi un’apertura é quella che permette di salvare i posti di lavoro, non di rimandare i licenziamenti. Domani (Oggi ndr.) in assemblea ci confronteremo coi lavoratori.
Lunedì  l’azienda si presenterà con una sua proposta scritta alla quale noi, per iscritto, risponderemo. 
Chiediamo al Governo di non stare a guardare ma di intervenire per favorire una reindustrializzazione obbligando l’azienda ad attivare la cassa integrazione.”

Una foto dell’incontro al Mise sulla vertenza Bekaert, diffusa su Fb dalla Fiom Firenze

“A parole si dice disponibile a trattare sui tempi. In realtà non ritira la procedura che ha avviato. In questo modo l’unica cosa certa é che il 4 settembre i lavoratori saranno licenziati. Il comportamento dell’azienda é davvero inaccettabile”. Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, sintetizza così lo stato della trattativa tuttora in corso al Ministero dello sviluppo economico tra la multinazionale belga, il governo e i sindacati, la stessa Regione e la sindaca di Figline e Incisa Valdarno (Firenze).

“Staremo al fianco dei lavoratori e dei sindacati – aggiunge il presidente – . Chiedo che il ministero trovi un modo per risolvere questo problema, altrimenti tutte le parole contro le delocalizzazioni rischiano di essere parole al vento. Se non si troverà una soluzione chiedo al Governo di intervenire anche con strumenti straordinari, come è giusto fare in queste situazioni. Come Regione abbiamo fornito la nostra consulenza alle organizzazioni sindacali rispetto alla loro proposta che l’esecutivo vari un decreto per consentire che i lavoratori possano godere della cassa integrazione. Non vogliamo essere noi a dire all’esecutivo ciò che deve fare. Ma se non è quello lo strumento per dare una prospettiva ai dipendenti, che ne trovi uno efficace. Perché non si può dare a 318 lavoratori come unica certezza che il 4 settembre saranno tutti licenziati”.

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