Sblocco immediato dei finanziamenti per tutti i Comuni che hanno approvato i progetti esecutivi entro il 15 settembre 2018; certezza delle risorse per i restanti progetti in graduatoria, con l’istituzione di un apposito Fondo di rotazione. Sono queste le proposte di Anci Toscana da presentare al Governo, per sbloccare i finanziamenti del “Bando Periferie”, scaturite stamani dalla riunione indetta dal presidente Matteo Biffoni nella sede fiorentina all’Associazione con i capoluoghi di provincia.
Una proposta condivisa all’unanimità, presenti oltre a Biffoni (Anci Toscana), i sindaci di Livorno Filippo Nogarin, di Arezzo Alessandro Ghinelli, di Lucca Alessandro Tambellini, di Pistoia Alessandro Tomasi, oltre agli assessori di Firenze, Grosseto, Massa e Carrara. La posizione di Anci Toscana è stata immediatamente trasmessa al presidente di Anci Nazionale Antonio Decaro, che questa sera, insieme ad una delegazione di sindaci cui farà parte anche il vicepresidente Nogarin, incontrerà il capo del Governo Giuseppe Conte.
Obiettivo comune, quello di modificare il testo della norma che blocca i finanziamenti del Bando Periferie, inserita nel decreto Milleproroghe, prima che il provvedimento sia approvato in via definitiva. “Mettiamo a disposizione di Anci la nostra proposta – ha detto Biffoni a nome di tutti i presenti – perché si arrivi a soluzione di una questione che ha una importanza fondamentale non solo per le amministrazioni, ma soprattutto per le nostre comunità. Ogni euro dato ai Comuni è sacrosanto, ha un valore sociale e aiuta l’economia locale. Nessuno lo deve dimenticare”.
La norma in questione prevede attualmente il differimento al 2020 dell’efficacia delle convenzioni già sottoscritte da ben 96 comuni capoluogo e città metropolitane, di cui 11 toscani, sulla base di quanto già disposto dal precedente Governo (DPCM del 29 maggio 2017) e dalle successive delibere del CIPE.
In particolare il ricorso al Fondo di rotazione permetterà ai Comuni, pur imputando la spesa al 2020, di contare su un’anticipazione dalla Cassa Depositi e Prestiti, senza ulteriori oneri finanziari.
Per i comuni toscani si tratta di risorse importanti, impegnate su territori fragili, per un ammontare complessivo di circa 296 milioni di euro.