Raccogliere idee e sviluppare nuovi prototipi per una comunicazione più efficace dei progetti finanziati dai fondi Ue, tramite metodi e modalità interattive. Questo lo scopo della tavola di lavoro ‘Comunicare i progetti del Por Fesr: come trasformare gli obblighi comunicativi in opportunità’, che si terrà il 14 settembre (ore 15-17) a Siena, al complesso del Santa Maria della Scala, in occasione della conferenza ‘Generiamo il futuro’.
Al workshop, a cura di Futour, parteciperanno imprese e soggetti pubblici beneficiari del Por Fesr, i centri Europe Direct della Toscana, imprese che operano nel settore Life Sciences, esperti di comunicazione pubblica e aziendale. Il Fondo europeo di Sviluppo regionale (Fesr) è uno dei principali fondi europei e nella programmazione 2014-2020, si spiega, “sta dando impulso e sviluppo a imprese, mondo della ricerca e territori grazie ai progetti cofinanziati”.
Raccontare storie di progetti dal punto di vista di chi riceve i finanziamenti, si spiega ancora in relazione all’appuntamento di Siena, può trasformare gli obblighi di informazione e comunicazione in occasioni di visibilità internazionale e di opportunità per la cittadinanza e lo sviluppo del territorio. Dal panorama delineato lo scorso maggio da Eurobarometro emerge infatti che se il 44% dei cittadini italiani intervistati pensa che l’Italia abbia in generale tratto vantaggio dall’aver aderito all’Ue, solo il 39% ritiene del tutto positiva l’appartenenza del proprio paese all’Unione Europea.
Di qui l’interrogativo su quale peso “hanno i fondi europei in Toscana per contrastare l’euroscetticismo e far comprendere gli impatti sul territorio e la vita quotidiana”. Una comunicazione più efficace su risultati e progetti più significativi “ha un ruolo essenziale sul senso di identità europea”.
Il Por Fesr Toscana 2014-2020, approvato nel febbraio 2015, ha una dotazione totale di 792,5 milioni di euro (di cui 275,1, il 35%, su ricerca, sviluppo e trasferimento tecnologico). A oggi ha complessivamente finanziato 2.830 progetti con 438,9 mln di euro di contributi e 889,4 mln di euro di investimenti attivati (dati al 30 giugno 2018). Si tratta di progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, di supporto a start-up anche innovative e servizi qualificati, di rafforzamento del sistema del trasferimento tecnologico: dal sostegno alle infrastrutture alla collaborazione con Università e centri di ricerca.
Varie, si spiega, le opportunità del Programma che riaprono questo autunno per giovani, imprese e liberi professionisti: si parte il 3 settembre con il bando internazionalizzazione, mentre il 20 settembre riaprirà il bando per la creazione d’impresa (microcredito) e i bandi per il sostegno dell’innovazione e degli investimenti produttivi(progetti strategici/microcredito).