Nell’indagine genetica è stata fatta una comparazione del dna e il pm, visti i risultati, ha chiesto e ottenuto dal gip una nuova misura di custodia cautelare in carcere per Arnaut.
Il provvedimento è stato notificato all’uomo nel carcere di Sollicciano di Firenze, dove si trova detenuto per l’episodio del 24 settembre.
Il dna di Mustafa Arnaut, il 25enne arrestato per aver violentato una 21enne asiatica la notte tra il 23 e il 24 settembre alla periferia sud di Firenze, coinciderebbe con quello dell’autore di un’altra violenza, avvenuta nella stessa zona il 23 giugno scorso e subita da un’altra orientale, una giapponese che vive in città. E’ quanto emerge dagli accertamenti disposti dal pm Beatrice Giunti.
Il lavoro del Gip era iniziato la scorsa settimana e ci si chiedeva proprio se i due fatti, molto simili nella dinamica, potessero essere opera dello stesso autore. Oggi, la prova del Dna sembra essere decisiva.
La vittima della prima violenza su cui indagano gli inquirenti, avvenuto a giugno, fu una giapponese che da anni vive e lavora nel capoluogo toscano. La donna fu aggredita alle 5.30 di mattina mentre faceva jogging in un parco.
La dinamica della notte tra il 23 ed il 24 settembre: Il 25enne, romeno, aveva teso un agguato alla sua vittima dopo averla avvistata dal suo nascondiglio, un ex capannone abbandonato, e sbucando all’improvviso da un viottolo inaccessibile, celato dalla vegetazione, a non lunga distanza dalle case.
Così dopo una nuova comparazione genetica il gip ha accordato una nuova misura per l’uomo già arrestato e attualmente detenuto al carcere di Sollicciano di Firenze.