La cerimonia del 270esimo anno dell’Accademia dei Georgofili si è tenuta a Palazzo Vecchio a Firenze, per ricordare la storica fondazione che è avvenuta in città nel 1753.
Nel Salone dei Cinquecento a Firenze erano presenti accademici provenienti da tutta Italia per la cerimonia di inaugurazione del 270esimo anno dell’Accademia dei Georgofili. L’Accademia è stata fondata proprio nel capoluogo Toscano nel 1753 da Ubaldo Montelatici. Il presidente dei Georgofili Massimo Vincenzini ha aperto la crimonia ringrazando il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ed il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida per aver inviato i loro saluti.
Vincenzini ha ricordato che in questo 2023 ricorre anche il 30esimo anniversario dell’attentato avvenuto il 26 e 27 maggio del 1993, è stata anche ripercorsa la crescita dell’Accademia negli ultimi trent’anni con la creazione di sedi distaccate ma anche l’aumento del “capitale umano”. Si è infatti passati dai poco più che 300 Georgofili del 1993 agli oltre 1100 di oggi. Vincenzini ha concluso sottolineando quanto sia importante l’agricoltura “strategica per rispondere efficacemente alle sfide di oggi in tema di sicurezza alimentare, di tutela dell’ambiente, di sostenibilità nell’uso delle risorse e di contrasto al riscaldamento globale”.
Il vice presidente dell’Accademia dei Georgolici e presidente della sezione Centro-Ovest Amedeo Alpi ha invece svolto la prolusione. Si è concentrato in particolare sul tema ‘Agricoltura, scienza, innovazioni e comunicazione’. Durante la cerimonia sono stati anche consegnati i diplomi ai nuovi Accademici onorari, emeriti e ordinari e conferito il riconoscimento al ‘Merito Georgofilo’ a Piero Cravedi, accademico emerito, presidente del Comitato consultivo sui Problemi di difesa delle piante. Infine, il Premio Antico Fattore, edizione 2023 è stato assegnato a Dylan Warren Raffa per la categoria ‘Moderne tecnologie di gestione e difesa del vigneto’; a Michele Faralli per la categoria ‘Biologia, genetica, chimica e biochimica vegetale, biologia molecolare per disegnare la vite del futuro’; a Giulia Scalzini per le ‘Pratiche enologiche dalla gestione della cantina alle moderne tecnologie per migliorare la qualità del prodotto’.