Prosegue fino al 15 marzo a San Giovanni Valdarno (Ar), la mostra di Andrea Santarlasci dal titolo “In segreto”, curata da Saretto Cincinelli ed esposta nelle due sedi espositive di Palazzo Corboli – Biblioteca Comunale e Casa Masaccio Centro per l’Arte Contemporanea.
Il percorso espositivo inizia da un’installazione dal titolo “Le nostre invisibili memorie”, realizzata dall’artista Andrea Santarlasci nello spazio seminterrato di Palazzo Corboli, in Via Alberti 17. Un posto, solitamente inaccessibile e interdetto al pubblico, una stanza segreta che custodisce i reperti dello scavo archeologico (macerie, ceramiche e resti umani) che ha coinvolto l’edificio di Palazzo d’Arnolfo e le sue adiacenze, viene parzialmente disvelato, attraverso l’intervento site-specific, incentrato sul tema della morte e del dolore, capace di attivare riflessioni e meditazioni sui motivi antropologici e sociali della storia della città.
“E’ il luogo che suggerisce, che in qualche modo genera l’opera…” ha scritto Andrea Santarlasci: una riflessione che introduce in maniera adeguata ad una esposizione complessa, dove si esplorano valenze introspettive e relazionali. Temi che proseguono a Casa Masaccio, dove si trovano le altre opere della mostra, attraverso un percorso articolato che include l’inedita installazione “L’altra luce del giorno,” in cui Santarlasci descrive una presenza- assenza, una simultaneità di tempi in un’unica visione. Un grande frammento di tronco eroso con le radici, un albero reciso, posto sorprendentemente in bilico ed in equilibrio, dal tronco si proietta una sorta di ombra, l’immagine completa dell’albero, con le sue ramificazioni e le sue foglie.
Il contrasto tra l’assenza materiale della parte superiore dell’albero e la completa presenza nell’immagine virtuale attiva un cortocircuito temporale, come dichiara Santarlasci: “qui si fonde un prima e un dopo: una simultaneità di tempi, una compresenza tra ciò che è stato e ciò che diverrà. L’installazione potrebbe evocare anche tutta la fragilità della vita, con i suoi eventi tragici e umani. La mostra a Casa Masaccio comprende anche oggetti-scultura, fotografie ed acquarelli nei quali appaiono scritte che si sdoppiano, si rovesciano, si rompono o svaniscono, poste in sospensione sui vetri contenuti all’interno delle cornici.”
Citazioni filosofiche, oltre a parole tratte dalla letteratura classica, come Lacrimae, fino ad alcune frasi riprese da scritti dell’artista stesso, in un continuo richiamo tra la scrittura e la sua ombra, tra immagine visuale e presenza testuale, rimandano alla poliedricità della pratica di Santarlasci e al suo doppio scavo nella lettura del flusso di diversi paradossi temporali.
Inoltre, all’ultimo piano è proposta un’istallazione/performance: “Le immagini invisibili dei luoghi”, creata per l’occasione. L’opera si conforma come una porzione di labirinto costituita da lamiere metalliche traforate, che al suo centro creano uno spazio chiuso e invalicabile fisicamente, ma non dallo sguardo. Qui una lettrice-performer, con una fioca fiamma in mano, recita alcuni frammenti di testi scritti dall’artista, che evocano e inducono un percorso ed una meditazione sulle immagini invisibili, ma concrete dei luoghi.
Informazioni:
Casa Masaccio, tel. 0559126283, email: [email protected]. Ingresso libero.