Tutti assolti perchĂ© il fatto non sussiste. A 18 anni dall’avvio dell’inchiesta, anche al processo d’appello per il presunto traffico organizzato di rifiuti relativo alla realizzazione della variante di valico e della terza corsia A1 nel tratto tra Firenze e Bologna sono cadute le accuse per i 17 imputati
Tutti assolti. Come giĂ accaduto  in primo grado. Gli allora dirigenti di Autostrade per l’Italia Gennarino Tozzi, e Tonino Russo, gli  imprenditori e manager di aziende in appalto Costruzioni e Todini, tra cui Riccardo Fusi e Roberto Bartolomei, giĂ proprietari della Btp poi fallita, il dirigente Michele De Capoa della Todini, l’ad della Toto Costruzioni Alfonso Toto e il dirigente Francesco Talone sono stati riconosciuti non colpevoli per il presunto traffico organizzato di rifiuti relativo alla realizzazione della variante di valico e della terza corsia A1 nel tratto tra Firenze e Bologna
Cadute le accuse anche per gli allora direttori delle tratte di cantiere Massimo Maiani, Lorenzo Scolavino, i direttori tecnici CFrancesco Taione il capo cantiere Flaviano Iezzi ed Emilia Mondella la legale rappresentante della Calabria Lavori per la movimentazione del calcestruzzo. Il procuratore generale Gianni Tei aveva chiesto condanne comprese tra un anno e mezzo e 4 anni di reclusione.
L’inchiesta era partita nel 2007 approdando a processo nel 2013. I pm Giulio Monferini e Gianni Tei ipotizzavano presunte irregolaritĂ nello smaltimento delle terre di scavo prodotte dai cantieri per la terza corsia dell’A1, e in particolare per lo “smarino”. Per la procura, l’uso di additivi e prodotti chimici necessari allo scavo avrebbero reso questo materiale un rifiuto che, dunque, come tale andava trattato, ovvero smaltito con procedure speciali. Nel 2017 il tribunale assolse i 17 imputati.
Il pm Monferini impugnò la sentenza in Cassazione ‘per saltum’ evitando il secondo grado di giudizio. Nel 2021, la suprema Corte dispose il processo di secondo grado. Oggi la terza sezione della corte d’appello ha confermato la sentenza di assoluzione. La conferma della sentenza di primo grado “che assolveva gli imputati perchĂ© il fatto non sussiste per il reato di traffico organizzato, sta a testimoniare, ancora una volta, la correttezza nella gestione del materiale di scavo” il commento degli avvocati Antonio D’Avirro e Gilberto Giusti, difensori del Rup di Autostrade.