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Aborto: manifesti choc Pro Vita, diffida Comune Firenze

pro vita è da sempre impegnata contro l'aborto e la RU

PRO VITA ONLUS, LEGA E FDI PRESENTANO L'OPUSCOLO SUI DANNI ALLA SALUTE DELLE DONNE PROVOCATI DALL'ABORTO © Imagoeconomica

E’ quanto afferma l’assessore a diritti e pari opportunità di Palazzo Vecchio Benedetta Albanese in relazione ai camion vela, presenti in varie città tra cui Firenze, per la campagna della Onlus Pro Vita e Famiglia onlus contro l’aborto.

La pubblicità contro la pillola abortiva Ru486 dell’associazione Pro Vita “non è stata autorizzata dal Comune di Firenze, consideriamo l’iniziativa una forma di inaccettabile disinformazione, che peraltro fa vigliaccamente leva sulle paure legate ad una situazione di vulnerabilità e incertezza. Il Comune chiede al ministero della salute di intervenire con decisione, in ogni sede. Stiamo provvedendo a diffidare il gestore della pubblicità in questione dal continuare a
diffonderla”.

E’ quanto afferma l’assessore a diritti e pari opportunità di Palazzo Vecchio Benedetta Albanese in relazione ai camion vela, presenti in varie città tra cui Firenze, per la
campagna della Onlus Pro Vita e Famiglia onlus contro l’aborto.
I manifesti dei camion vela hanno come immagine una donna riversa priva di sensi dopo aver morsicato una mela, accompagnata dalla scritta ‘Prenderesti mai del veleno? Stop
alla pillola abortiva Ru486: mette a rischio la salute e la vita della donna e uccide il figlio nel grembo’.

Per il Comune di Firenze, spiega sempre Albanese, la pubblicità “sembra porsi in contrasto anche con le vigenti previsioni regolamentari comunali. Infatti, anche se la pubblicità sui camion vela non necessita di preventiva autorizzazione, l’articolo 10 del regolamento sulla pubblicità stabilisce che il messaggio pubblicitario debba garantire, tra l’altro, ‘il rispetto della dignità umana e dell’integrità della persona’.

Un principio su cui questa campagna pubblicitaria è in evidente contrasto. E’ stato dato mandato all’avvocatura comunale di approfondire la sussistenza dei presupposti per applicare eventuali ulteriori sanzioni”. Albanese sottolinea inoltre che la pillola Ru486ato è “un farmaco ritenuto sicuro dalle autorità sanitarie preposte”.

Ieri  l’assessore regionale Serena Spinelli (Politiche sociali) ha dichiarato: “La trovo un’azione antiscientifica e dettata dall’ignoranza in materia ed è soprattutto un attacco fortissimo all’autodeterminazione delle donne”.

Le consigliere regionali toscane Elena Rosignoli e Donatella Spadi (Pd), hanno presentato una mozione in Consiglio chiedendo l’immediata rimozione dei manifesti.  “Si tratta di un attacco inaccettabile, vergognoso e oscurantista nei confronti dei diritti delle donne -dicono le consigliere-. Una affissione meschina, che racconta falsità e non è certo dalla parte delle donne, come recita il richiamo con l’hashtag. Questa è violenza e disinformazione è voler spaventare e riportarci al medioevo – dichiara la consigliera Rosignoli.

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