Intervendo oggi all’interno di un convegno a Firenze, il presidente dell’Accademia ha ribadito l’importanza dell’uso e dell’insegnamento dell’italiano in ambito di ricerca ed universitario
Si svolge oggi all’Accademia della Crusca il convegno “Per il rilancio dell’educazione linguistica democratica”, che nasce dalla pubblicazione del documento “Lingua italiana. Crisi della comunicazione linguistica: una sfida democratica”, a 42 anni dalla pubblicazione delle “Dieci tesi per una linguistica democratica”.
All’interno di questo, Claudio Marazzini, presidente dell’Accademia della Crusca ha affermato: “Se qualcuno cerca di dare l’idea che l’italiano, che ovviamente ha lasciato libere alcune aree della ricerca scientifica che oggi sono in inglese, debba anche essere rimosso dall’insegnamento universitario, dalla divulgazione, del contatto verbale col popolo italiano, le conseguenze sono drammatiche”, citando il ricorso dei docenti del Politecnico di Milano contro l’eliminazione dell’italiano “dai corsi avanzati e dalla didattica di dottorato”.
Per Marazzini “se l’italiano è screditato” allora “sarà difficile dare agli insegnanti di italiano della scuola secondaria forza, energia per insegnare l’italiano, e per usare l’italiano come strumento di elevazione sociale”. Il convegno di oggi è organizzato dalla Crusca in collaborazione con l’Associazione Proteo Fare-Sapere, e con la Fondazione Di Vittorio. “Ho accolto con grande entusiasmo questo incontro – ha affermato il presidente dell’Accademia, in apertura dei lavori – perché vorrei che ci fosse un accordo e un appoggio delle forze sindacali per ribadire l’importanza dell’italiano, per essere al nostro fianco”.