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Accordo fatto – a Roma – tra il Partito Democratico e il partito di Matteo Renzi Italia Viva per le prossime elezioni amministrative dell’8 e 9 giugno a Firenze. Si discute di sondaggi, del rischio ballottaggio in caso di candidatura da parte del centro destra dell’ex direttore degli Uffizi Eike Schmidt, delle attribuzione dei ruoli istituzionali. Ma ora questo accordo dovrĂ trovare concretezza e convinzione tra i candidati e le candidate fiorentine. Il servizio di Raffaele Palumbo.
Sono indubbiamente molte la ragioni che hanno portato Elly Schlein, Matteo Renzi e Nicola Fratoianni, dunque Pd, Italia Viva e Sinistra Italiana a trovare un accordo per stare insieme alle elezioni per stabilire chi sarĂ il prossimo Sindaco di Firenze. Quindi a Roma, nelle segreterie nazionali, l’accordo c’è. C’è perchĂ© i sondaggi parlano chiaro: divisi si andrĂ al ballottaggio. E un ballottaggio con Eike Schmidt può essere pericoloso. Per non parlare delle preoccupazioni che inizia a suscitare l’unione Tomaso Montanari, Cecilia Del Re e Dmitrij Palagi. Con una coalizione così allargata Sara Funaro potrebbe invece – tranquillamente? – vincere al primo turno. C’è poi un criterio di coerenza – che non la fa sempre da padrona in politica ma che questa volta sembra obbligato. Come si fa a presentarsi insieme in tanti comuni Toscani e a Firenze no? E poi, quando tra un anno ci saranno le elezioni regionali. Sul piatto Italia Viva mette il diritto ad avere il posto di vicesindaco e alcuni assessori di peso, soprattutto dopo aver contato i voti e ancor di piĂą in caso di ballottaggio. Tutto bene Madama la marchesa? Niente affatto. A Firenze i malumori non mancano. In Italia Viva, dove si sostiene che prima si contano i voti e poi si stabiliscono i ruoli, ma anche nel Pd, dove – in una parte del partito – è ancora forte lo spirito anti-renziano. Una riflessione in piĂą che proporremo a Stefania Saccardi, candidata di Italia Viva, che sarĂ ospite domattina alle 08:40 nei nostri studi radio televisivi per “Tutti al voto”.