Sab 21 Dic 2024
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Addio a John Sinclair, figura mitica della controcultura degli anni ’60

Figura iconica della controcultura degli anni ’60, poeta, scrittore e attivista, manager degli MC5 e fondatore delle White Panthers, John Sinclair si è spento all’età di ’82 anni. La sua era anche una delle voci di Controradio quale collaboratore e coautore del Soul Lucille Show, trasmissione dedicata a Soul e Funk.

È morto John Sinclair, poeta e attivista politico leader della scena controculturale di Detroit negli anni ’60 e ’70. Aveva 82 anni.
Nato a Flint nel 1941, Sinclair divenne famoso come poeta noto per la sua radicale attività politica. Parte fondamentale dell’underground del Midwest, John Sinclair era appassionatamente devoto al free jazz, scrivendo ampiamente sull’argomento per Down Beat in un momento in cui molti di quei musicisti venivano ignorati dal jazz mainstream. Contribuendo a far avanzare la poetica americana, il suo stile post-Beat lo vide prendere parte alle seminali Berkley Poetry Readings nel 1965. Contribuì a fondare il giornale underground di Detroit Fifth Estate, contribuì anche alla formazione della Detroit Artists Workshop Press.
Negli anni ’60 divenne manager della rock band di Detroit MC5 producendo il leggendario album “Kick Out the Jams” di cui scrisse le note di copertina. Sotto la direzione di Sinclair, gli MC5 si esibirono per l’imponente manifestazione per protestare contro la guerra del Vietnam davanti alla Convenzione Nazionale Democratica a Chicago. Suo il merito di aver unito la loro potente miscela di garage rock e free jazz con la politica rivoluzionaria e lo spirito della controcultura.

Sinclair fu anche membro fondatore del White Panther Party, partito rivoluzionario di studenti bianchi solidale e allineato con le Black Panthers. Nel 1969, Sinclair fu condannato a dieci anni di prigione per aver offerto due spinelli a una  poliziotta sotto copertura. La gravità della sentenza scatenò proteste che ispirarono a John Lennon la canzone a lui dedicata “John Sinclair” e scatenarono manifestazioni in cui i partecipanti fumavano erba apertamente nel campus dell’Università del Michigan diventando l’origine del movimento per la depenalizzazione della cannabis nello stato.

Sinclair fu rilasciato dal carcere nel 1971, dopo quasi due anni e mezzo, dopo l’organizzazione dell’imponente raduno-concerto «John Sinclair Freedom Rally» alla Crisler Arena di Ann Arbor, in Michigan, quando una impressionante schiera di artisti (fra gli altri John Lennon e Yoko Ono, Stevie Wonder, Allen Ginsberg e Phil Ochs), parlarono e suonarono davanti a 15 mila persone.

Trasferitosi ad Amsterdam, lì continuò la sua attività di scrittore e si esibì frequentemente, fondendo insieme a blues, jazz, rock e le sue meditazioni sulla libertà nell’era moderna.
Come performer e leader della sua band, the Blues Scholars, e in collaborazione con famosi artisti (da Walter ‘Wolfman’ Washington ad Archie Shepp, da Willie King a Sonny Fortune & Rashied Ali) John Sinclair ha partecipato ai maggiori eventi e festival musicali degli ultimi 30 anni, dal New Orleans Jazz & Heritage Festival al Detroit International Jazz Festival, dal Grand Opening of Jazz al Lincoln Center alla HempFest di Seattle.

“L’ultimo poeta beatnik combattente” (come lo definì Mick Farren al Los Angeles Weekly) negli ultimi anni tornò a vivere a Detroit.

Da anni la sua era anche una delle voci di Controradio: collaboratore e coautore con Lucille dj del Soul Lucille Show, trasmissione dedicata a Soul e “super heavy funk” in gemellaggio con Radio Free Amsterdam, la sua voce era in onda su Controradio ogni sabato alle 21.30,  e la domenica alle 17.30.

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