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Addio a Paul Ginsborg, l’ultimo saluto nella sua Oltrarno

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Addio a Paul Ginsborg, l'ultimo saluto nella sua Oltrarno
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Addio a Ginsborg – Si sono svolti dalle 15 di oggi, nella Sala delle Leopoldine in piazza Tasso a Firenze i funerali di Paul Anthony Ginsborg, lo storico inglese naturalizzato italiano, morto mercoledì scorso a  76 anni nel capoluogo toscano dove viveva.  Animo’ Girotondi contro leggi Berlusconi e fu presidente LeG.

Dall’Oltrarno oppure dalla sede universitaria di via San Gallo alla Biblioteca nazionale, un tragitto in cui vedevi spesso il professor Ginsborg. Dalla sua vita in Santo Spirito, dal suo insegnamento universitario,  ai suoi studi nella massima sede archivistica di Firenze ed una delle più importanti italiane ed europee.

Lo storico britannico naturalizzato italiano, studioso dell’Italia nel periodo moderno e contemporaneo, con particolare attenzione all’evoluzione della società e dello Stato nel secondo dopoguerra, è morto nella sua casa all’età di 76 anni dopo una lunga malattia.

L’ultima volta che l’ho incrociato una mattina in piazza Santo Spirito sembrava però stare meglio, aver recuperato la voglia di proseguire i suoi studi, avevo rivisto il suo spirito e quel guizzo negli occhi che negli anni dei Girotondi aveva animato le piazze e i nostri microfoni.

Invece ci ha lasciato, orfani di quell’elaborazione teorica e concettuale di cui saremmo invece sempre più bisognosi per animare idealità e dargli gambe progettuali e politiche, in una società ed in una politica sempre più povera di idealità appunto e di progetti.

Si è spento nella sua casa circondato dall’amore della sua famiglia, la moglie,Ajse Saracgil, docente di lingua e letteratura turca e di storia ottomana presso l’Università di Napoli “L’Orientale”, e i tre figli Ben, Lisa e David (nell’audio, l voce del figlio David nel suo intervento ai funerali)

Noto come uno degli animatori dei girotondi del 2002 e del Laboratorio fiorentino per la partecipazione e la democrazia, oltre a essere presidente emerito dell’associazione Liberta’ e giustizia (LeG), si era innamorato dell’Italia, diventando uno dei massimi esperti della sua storia, per poi unire all’impegno accademico anche quello civile.  Tanto da mobilitarsi nei confronti del governo Berlusconi per le sue “leggi vergogna, in particolare sulla giustizia”, ricorda l’ex senatore Iv Francesco Pardi, amico per oltre 30 anni di Ginsborg e animatore con lui della ‘stagione dei girotondi’ e delle manifestazioni dei professori a Firenze. Il culmine del  movimento fu la manifestazione in piazza San Giovanni a Roma.

Nato a Londra nel 1945, gia’ professore all’Universita’ di Cambridge, dove e’ stato docente per 15 anni prima di trasferirsi in Italia, Ginsborg ha insegnato Storia dell’Europa contemporanea a Lettere a Firenze. Aveva anche diretto la Scuola politica di Siena di LeG. Tra le sue tante pubblicazioni: ‘Storia d’Italia dal dopoguerra a oggi. Societa’ e politica 1943-1988′, ‘L’Italia del tempo presente. Famiglia, societa’ civile Stato. 1980-1996′. Nel 2003 ha pubblicato ‘Berlusconi. Ambizioni patrimoniali in una democrazia mediatica’, poi ‘Il tempo di cambiare’, ‘La democrazia che non c’e”, e ancora ‘Salviamo l’Italia’, ‘Famiglia Novecento’ e ‘Passioni e politica’ con Sergio Labate.

A Firenze ha insegnato fino al 2015. Chi ha conosciuto Paul Ginsborg, sottolinea LeG, lo ricordera’ “pungente, curioso, sorridente, mite ma sempre in grado di esprimere le proprie ragioni con radicalita’ e fermezza”. All’impegno accademico, osserva LeG, ha “sempre unito una passione civile. Dalla deriva del berlusconismo alla trasformazione della classe media italiana fino alla crisi della democrazia, Ginsborg ha in questi decenni cercato di contribuire a un’opera di resistenza rispetto al declino avanzante”.

“Se ne va un amico e un maestro”, dice Tomaso Montanari, rettore dell’Universita’ per stranieri di Siena e ex presidente LeG, “La sua passione per la politica non e’ mai stata una ‘passione triste’, un’espressione che gli era cara, ma vitale, sociale, collettiva”.

E’ stato “un intellettuale centrale nel fornire chiavi di lettura della storia del Paese e una profonda generosita’ nei confronti della vita pubblica”. Cosi’ Dmitrij Palagi e Antonella Bundu di Sinistra Progetto Comune (Spc) insieme a Massimo Torelli di Firenze Citta’ aperta.

A partecipare alla celebrazione docenti dell’Università di Firenze, suoi ex studenti, esponenti della comunità angloamericana fiorentina, della sinistra cittadina, dei Comitati per la Costituzione, attivisti e numerosi cittadini e cittadine  stipati davanti all’ingresso delle Leopoldine. Forse lo spazio esterno del chiostro sarebbe stato sicuramente più adatto per permettere la più ampia partecipazione possibile.

Paul Ginsborg è infatti nei cuori, nelle menti, nella formazione, nei ricordi e nelle vite di molti di noi e le sue parole, i suoi insegnamenti e le sue pacate ma lucide e chirurgiche analisi socio politiche  non dovrebbero essere  dimenticate, ora più che mai.

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