Dom 29 Dic 2024
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ToscanaCronacaAeroporti, Giani: Prato sostiene cultura del 'no'

Aeroporti, Giani: Prato sostiene cultura del ‘no’

 Lo ha affermato Eugenio Giani, presidente del Consiglio regionale della Toscana, a proposito dei ricorsi annunciati da alcune amministrazioni comunali contro il decreto di Via sul potenziamento dell’aeroporto di Firenze. “L’economia fiorentina non può fare a meno di questo aeroporto”

“Non ho capito cosa significhi da parte del sindaco di Prato capitanare sette Comuni nell’offrire una posizione, attraverso ricorsi al Tar, che esprime quella cultura del ‘no’ che appare antistorica”. Lo ha affermato Eugenio Giani, presidente del Consiglio regionale della Toscana, a proposito dei ricorsi annunciati da alcune amministrazioni comunali contro il decreto di Via sul potenziamento dell’aeroporto di Firenze.
Secondo Giani, che ha parlato a margine del conferimento da parte del Gruppo Donatello di un premio alla carriera a Franco Zeffirelli, la “cultura del ‘no'” di cui sono espressione i
ricorsi è “senza significato per le esigenze di sviluppo della nostra economia, del nostro territorio, e anche del nostro ambiente, perché dalla risorsa dell’aeroporto potranno arrivare anche opere di mitigazione ambientale di grandissima importanza”.
Giani ha poi spiegato che “la Toscana ha bisogno di tutti e due i suoi scali, Pisa e Firenze”. “A chi sostiene che deve avere solo Pisa – ha aggiunto – io rispondo che al di là
dell’Appennino, da Bologna fino a Falconara sulla stessa dorsale adriatica vi sono quattro aeroporti”.
Giani ha affermato di condividere le valutazioni espresse ieri in una lunga conferenza stampa dai vertici di Toscana Aeroporti. “Mi ritrovo tantissimo nelle loro parole – ha detto –
perché hanno precisato da un punto di vista tecnico la correttezza dell’ipotesi della pista parallela dell’aeroporto di Firenze, posta sul piano della sostenibilità ambientale.
L’impatto è chiaramente migliorativo perché, essendo la pista monodirezionale, il cono di volo va su un’area con molti meno abitanti di quelli che invece oggi subiscono il decollo e
l’atterraggio degli aerei, da Peretola a Quaracchi. In secondo luogo vi è la considerazione che l’economia fiorentina non può fare a meno di questo aeroporto”.