Dopo il parere tecnico della sottocommissione di VIA che conferma, sostanzialmente, tutti i rilievi avanzati dal Comune di Sesto Fiorentino, il sindaco Lorenzo Falchi fa un punto sul merito dell’atto e sulle posizioni dell’Amministrazione in vista della prosecuzione del procedimento. “Ormai il confronto è scaduto nel surreale”, affonda Falchi e invita soggetti proponenti e parti politiche a prendere atto della realtà o a spiegare il perché di questo “incaponimento”.
Se anche sul piano tecnico non c’è nessuna bocciatura definitiva del masterplan, e come noto, seguiranno delle prescrizioni al parere della Commissione ministeriale che saranno esaminate dagli enti interessati, il primo cittadino di Sesto Fiorentino, Lorenzo Falchi, alza bandiera sull’esito delle “raccomandazioni” in tema ambientale della sottocommissione tecnica, 164 pagine sul progetto di ampliamento dell’aeroporto di Firenze, messe nero su bianco a fine dicembre. E siccome carta canta, Falchi inizia proprio estrapolando dal fascicolo i punti caldi, a cominciare dall’ ‘opzione zero’, per cui – leggendo direttamente dal parere – “In generale, rispetto al tema dell’analisi delle alternative si ritiene necessario che in sede di Sai vengano considerate e maggiormente approfondite le opzioni che puntano ad uno sviluppo congiunto del sistema aeroportuale Toscano (costituito dagli Aeroporti di Firenze e Pisa) in coerenza, peraltro, con le criticità evidenziate nei documenti relativi alla fase di scoping di Vas del Piano Nazionale degli Aeroporti, presentati ai fini dell’avvio della procedura di Vas nell’anno 2022 e con gli spunti forniti in sede di dibattito pubblico e non accolti da Toscana Aeroporti. Tale sviluppo include anche le possibili ipotesi di connessione via ferro tra i due scali”. Altro tema sollevato dalla Commissione sono le ‘modellazioni idrauliche’, per cui si evince che va presentato uno studio che tenga conto dei corsi d acqua minori, anche in virtù degli eventi alluvionali recenti. Emerge, poi, un’altra criticità: “l’incompatibilità ambientale” con le aree naturali protette che formano la cintura della Piana Fiorentina (una su tutte l’Oasi di Focognano) su cui peserebbero anche i 30 ettari in meno di compensazione ecologica. Che dire poi sugli esiti di un possibile incidente aereo? “La carenza di documentazione al riguardo – prosegue il Sindaco – pare aver convinto anche su questo punto”. E’ comunque una soddisfazione con una punta di amarezza quella dell’Amministrazione di Sesto Fiorentino. “Ormai il confronto è scaduto nel surreale”, affonda Falchi. “Credo che ci si debba chiedere come mai dopo 13 anni siamo ancora a parlare dell’aeroporto, un inciampo fisiologico su cui bisogna che qualcuno ci dica perché andiamo avanti nonostante piovano pareri tecnici contrari”. “Un incaponimento – conclude -, dal punto di vista tecnico i rilievi sono chiari, poi da un punto di vista politico ognuno può dire quello che desidera. Credo sia necessario fissare un limite oltre il quale questo tipo di interesse, di investimento, debba confrontarsi con la realtà”. Sulla stessa linea d’onda anche i 5 Stelle e La Lega a Firenze. “Ci aspettiamo adesso un’inversione di marcia di governo nazionale e Regione, e finalmente un approfondimento sull’opzione zero”, fa sapere la presidente del gruppo M5s in Regione Toscana, Irene Galletti con il deputato Andrea Quartini, parlando di “pietra tombale” sul progetto. Così Giovanni Galli, consigliere regionale della Lega: ”La bocciatura proveniente da Roma ci pare piuttosto chiara e netta” ed “è inaccettabile che la Regione guidata da Eugenio Giani, sia sempre a traino di altri (leggi Toscana Aeroporti)”. Secondo Galli “è fondamentale che gli attori in campo, lo ribadiamo in primis la Regione, svolgano appieno e con cognizione di causa il compito a loro assegnato (come la redazione di una integrazione al Piano di Indirizzo Territoriale del Masterplan)”. Nel frattempo, sostiene il consigliere, “Toscana Aeroporti, che macina utili su utili, potrebbe investire parte di essi per realizzare, finalmente, quelle iniziative di difesa acustica che permetterebbero a decine di migliaia di residenti nella zona aeroportuale fiorentina di vedersi ridurre il forte disagio che patiscono da sempre, grazie all’inadempienza ed incompetenza altrui”. Non nasconde la sua soddisfazione neppure Dmitrij Palagi, schierato per “l’abbandono di ogni progetto di grande opera impattante, l’assoluto rispetto del territorio, e soprattutto la massima tutela della popolazione sorvolata. Sappiamo anche che dal Ministero sono arrivate novità e osservazioni sul progetto che è stato presentato – ha concluso, e che si deve andare in una direzione diversa”.