A margine degli Stati generali in corso a Palazzo Vecchio botta e risposta tra Nardella e la Ministra Santanché. Sulla norma del Comune di Firenze che introduce lo stop agli affitti turistici brevi nel centro storico Unesco “non credo che questa sia la direzione giusta, non va criminalizzata la proprieta’ privata”. A dirlo e’ la ministra del Turismo. “Mi dispiace di questo attacco ma siamo noi i primi ad aver chiesto una legge, ma la legge non arriva. Nel frattempo i prezzi degli affitti delle case esplodono” ha ribadito il sindaco
“Non credo che sia questa la direzione giusta, abbiamo le idee chiare sugli affitti brevi, abbiamo sempre detto che vanno regolamentati perché comunque c’è un far west ma non va criminalizzata la proprietà privata. Mi stupisco che Nardella e tutti gli altri che oggi vedono questa emergenza fino a ieri hanno governato la nostra nazione e non ci hanno mai messo mano”. È con queste parole che la ministra del Turismo, Daniela Santanché, commenta con toni di stigmatizzazione la delibera sugli affitti brevi adottata nelle scorse settimane dal Comune di Firenze.
“Tutti siamo consapevoli della delicatezza della materia- aggiunge- comunque la proposta di legge presto approderà in Parlamento, credo che la cosa più importante sia il codice identificativo nazionale (Cin) parlante che deve essere uguale in tutte le regioni perché non possiamo confondere i nostri turisti, ci vuole uniformità”. E, aggiunge in questo senso la ministra, “deve essere parlante perché noi dobbiamo offrire determinati standard ai nostri turisti, quindi non è possibile che loro immaginino di andare in una casa con tre stanze e otto posti letto e poi scoprono invece che sono in una stanza con due letti a castello a tre posti, questa è serietà e qualità che assolutamente noi dobbiamo garantire”. Di conseguenza, avverte, “chi ha fino a due case è giusto aiutarlo perché oggi tra inflazione, l’aumento dei tassi, il potere d’acquisto per molte famiglie è diminuito e noi vogliamo aiutare i più deboli. Quindi chi ha due case può continuare ad usufruire della cedolare secca, mentre da tre in su è un business. Va benissimo, io sono contenta per chi ne ha 20 di case, ma è un’attività imprenditoriale e quindi si devono uniformare a quelle che sono le regole dell’impresa”.
“Mi dispiace di questo attacco, però siamo noi i primi ad aver chiesto una legge, il problema è che la legge non arriva. Anzi, è stato annunciato un decreto legge, ma poi si è detto ‘no, facciamo un disegno di legge e lasciamo il Parlamento discutere tranquillamente’. Nel frattempo i prezzi degli affitti delle case nelle nostre città esplodono. Studenti universitari, lavoratori, giovani coppie hanno difficoltà a trovare una casa nelle nostre città e il turismo è lasciato alla totale deregulation”. Così il sindaco di Firenze, Dario Nardella, risponde a margine degli stati generali sulla diplomazia culturale a chi gli chiede una replica alla presa di posizione della ministra del Turismo, Daniela Santanché, che ha in sostanza bocciato la delibera adottata da palazzo Vecchio sugli affitti brevi. “Ci aspettiamo che il governo, più che attaccare le città che si pongono il problema dell’impatto negativo dell’overtourism, dia una mano- aggiunge Nardella- noi a Firenze non stiamo a guardare. Auguriamoci che questa iniziativa di Firenze produca invece un’accelerazione della legge. Prendo in parola la ministra, auguriamoci che il Parlamento approvi la legge, ma che sia una legge utile”. Del resto, avverte Nardella, “non solo Firenze, ma tutti i sindaci delle grandi città italiane hanno chiesto una cosa semplice e chiara: dare ai sindaci gli strumenti per poter individuare delle zone nelle quali circoscrivere i limiti alle aperture di Airbnb. Ho avuto un confronto con il responsabile relazioni esterne mondiale di Airnbnb e ci siamo trovati anche d’accordo sulla necessità di limitare e regolare in alcune circostanze l’esplosione degli affitti brevi. Il paradosso è che siamo più d’accordo con Airnbnb che col governo. E allora sarebbe il caso di intervenire con una legge efficace”.