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Aggressioni a sanitari: gli Ordini di Medici e Infermieri di Firenze e provincia chiedono provvedimenti

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Aggressioni a sanitari: gli Ordini di Medici e Infermieri di Firenze e provincia chiedono provvedimenti
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Ieri pomeriggio a Firenze si è tenuto un incontro tra l’Ordine dei medici di Firenze, l’Ordine degli infermieri Firenze-Pistoia in Prefettura riguardo al problema delle crescenti aggressioni in Toscana: “c’è stato assicurato che, all’inizio di settembre, si terrà un tavolo congiunto, che coinvolgerà tutti i rappresentanti delle professioni sanitarie”.

Audio: David Nucci, presidente dell’Odine degli Infermieri di Firenze-Pistoia

Da pugni e calci a vere e proprie aggressioni sessuali. Negli ultimi tre anni in Italia c’è stato un aumento del 40% degli episodi di violenze fisiche e psicologiche contro le donne che lavorano nella sanità. E quella in corso è “un’estate da incubo, con una media mai così alta di aggressioni, arrivate a numeri mai registrati negli ultimi 10 anni”. A dirlo è un’analisi dell’Associazione medici di origine straniera in Italia (Amsi), che sottolinea come dal primo al 20 agosto non ci sia stato un solo giorno in cui un medico o un infermiere non abbia subito una violenza. E nell’80% dei casi la vittima è stata una donna.

Ieri pomeriggio a Firenze si è tenuto un incontro tra l’Ordine dei medici di Firenze, l’Ordine degli infermieri Fireze-Pistoia in Prefettura riguardo al problema delle crescenti aggressioni in Toscana: “c’è stato assicurato che, all’inizio di settembre, si terrà un tavolo congiunto, che coinvolgerà tutti i rappresentanti delle professioni sanitarie, proprio come auspicavamo. Con la Prefettura abbiamo inoltre avuto modo di evidenziare anche la situazione delle carceri che, a nostro parere, rende estremamente complesso anche il lavoro degli infermieri». dice David Nucci presidente dell’ordine degli infermieri. 

Come evidenziato ai Prefetti di Firenze e Pistoia, le aggressioni al personale sanitario, siano esse verbali o fisiche, continuano ad essere un fenomeno ancora troppo diffuso: infatti dai dati dell’Osservatorio della Regione Toscana, istituito a fine del 2018, si evince che nel 2023 si sono registrati 2356 casi : «Il dato, oltretutto, è ampiamente sottostimato per una ben conosciuta carenza e ritrosia alle segnalazioni. Oggi, sempre più spesso, ci troviamo di fronte a fatti di cronaca non più tollerabili, ai quali è necessario mettere fine e per i quali è necessario un coinvolgimento permanente delle istituzioni, aziende, ordini e forze sindacali”.